Le maggiori assicurazioni del mondo, tra cui Generali, dovranno avere requisiti patrimoniali più stringenti a partire dal 2019 per coprire i rischi a cui esporrebbero il sistema finaziario in caso di fallimento.
Lo ha stabilito il Consiglio di stabilità finanziaria, istituito dal G20 nel 2009, che ha anche pubblicato una prima lista di nove gruppi assicurativi giudicati significativi a livello globale e quindi oggetto di questa riforma: oltre alla compagnia triestina ci sono Allianz, AIG, Aviva plc, Axa, MetLife, Ping An Insurance (Group) Company of China, Prudential Financial e Prudential plc.
L’annuncio è un duro colpo per un settore che sostiene di non aver causato, a differenza delle banche, la crisi finanziaria e che per questo non dovrebbe essere appesantito dagli stessi vincoli regolatori.
La riforma è stata richiesta dai leader delle maggiori economie del mondo riuniti nel G20, che hanno già approvato una simile normativa, sempre entro il 2019, per le 28 più importanti banche internazionali.
Il G20 sostiene che il settore assicurativo ponga lo stesso tipo di rischio sistemico delle banche. I problemi di AIG nel 2008 hanno messo in luce questo pericolo, quando la compagnia Usa venne salvata con contributi pubblici in uno dei più costosi salvataggi seguiti al credit crunch.
In base a quanto stabilito dall’International Association of Insurance Supervisors (IAIS), le assicurazioni saranno soggette a una supervisione più rigorosa e dovranno dimostrare entro il 2015 come possono essere liquidate senza effetti drammatici in caso di crisi senza dover ricorrere a una salvataggio pubblico.
Fonte: Reuters Italia (Articolo originale)