“I membri della famiglia Ligresti hanno perseguito interessi personali a danno della società” Fondiaria Sai. Lo ha detto l’ad di Unipol e Fonsai Carlo Cimbri (nella foto) intervenendo alla riunione ordinaria degli azionisti Fonsai, riuniti a San Lazzaro di Savena alle porte di Bologna, per decidere sulla nuova azione sociale di responsabilità contro i Ligresti, alcuni ex amministratori della vecchia gestione e alcuni ex sindaci del collegio. Al centro ci sono alcune “azioni minori“, per un danno complessivo stimato attorno ai 32 milioni di euro, non ricomprese nel rapporto del commissario ad acta Matteo Caratozzolo. All’assemblea è presente il 61,31% degli azionisti, che detengono circa 564,4 milioni di euro. “Pur essendo almeno 2 di queste 3 azioni meno rilevanti sotto il profilo economico rispetto a quelle emerse dal rapporto del commissario ad acta, sono tutte riconducibili alla famiglia Ligresti e parti correlate” ha specificato Cimbri, rimarcando che dalla passata gestione su queste operazioni minori “è emersa una serie di irregolarità procedurali e sostanziali da parte di ex amministratori e sindaci“. “Dalla nostra analisi è emerso che veniva esercitata una direzione unitaria illegittima, con un’ingerenza in particolare di Salvatore Ligresti” ha continuato Cimbri, spiegando che “tra i responsabili ci sono anche ex amministratori con cariche esecutive che hanno proposto o dato attuazione a queste azioni“.
Ma l’eventuale azione di responsabilità sociale, ha chiarito Cimbri, riguarda anche “i membri del comitato di controllo interno per non aver rispettato o fatto rispettare i controlli previsti dalla legge“. Cimbri ha parlato inoltre di “omissione del dovere di vigilanza da parte dei sindaci, palesemente in danno alla società e in spregio a qualsiasi procedura di controllo“. Secondo l’analisi riassunta dall’ad all’assemblea, il danno per l’operazione ‘Area Castello‘ di Firenze ammonta a “27 milioni di euro“. Un’iniziativa societaria che sarebbe avvenuta, ha rimarcato Cimbri, “con compensi fuori mercato“, affidamento di lavori per 64 milioni di euro “senza interpellare alcun’ altra società” e “senza che i sindaci abbiano mosso alcun rilievo”. A questi 27 milioni di danno stimato, si aggiungono 4 milioni circa di danni per la ristrutturazione del Golf Hotel di Madonna di Campiglio e circa 1,2 milioni di euro per contratti con la Gilli srl, per un totale di circa 32 milioni.
Fonte: La Repubblica Bologna / Adnkronos (Articolo originale – #2)