Opinione della Settimana

Poste dà 200 milioni all’assicurazione

Aumento di capitale varato per migliorare il margine di solvibilità di Poste Vita. Alla fine del 2012 il solvency ratio del ramo Vita della compagnia guidata da Farina era dell’1,17% Nel primo semestre la società ha aumentato la raccolta dei premi ma il risultato operativo è calato

Roberto Colombo ImcUn’iniezione di 200 milioni. A tanto ammonta l’aumento di capitale deciso da Poste Italiane per la controllata Poste Vita. Una mossa che, come ha spiegato il presidente della società assicurativa, Roberto Colombo (nella foto), nel corso dell’assemblea che ha approvato l’intervento, si è resa necessaria «per aumentare il margine di solvibilità relativo ai rami Vita, nei quali peraltro è concentrata l’attività della compagnia». Tanto che «è stato opportuno effettuare una complessiva opera di rafforzamento di capitale di 200 milioni», si legge ancora nei documenti, «e quindi da poco più di 866 milioni a 1,066 miliardi».

Poste Vita ha così superato il miliardo di capitale sociale, mentre continua a crescere il risultato operativo, anche se gli ultimi mesi mostra un leggero rallentamento. Nel 2012 la compagnia guidata da Maria Bianca Farina, che in pochi anni ha raggiunto la leadership del mercato assicurativo italiano, ha registrato un utile di 530 milioni, in forte crescita rispetto agli 80,3 milioni dell’anno precedente. Un risultato influenzato però in maniera rilevate dai mercati. Cresciuto non solo per l’andamento positivo della vendita di polizze ma anche per le performance dei mercati finanziari, soprattutto nell’ultima parte del 2012. L’effetto della riduzione dello spread, aveva portato a una «generalizzata ripresa del corso dei titoli», è scritto nel bilancio, che si era tradotta nella contabilizzazione di riprese nette di valore su titoli per 290 milioni, a dispetto della zavorra di 201 milioni di rettifiche nette che aveva colpito il bilancio 2011. Nonostante il recupero, già alla fine dell’anno scorso il margine di solvibilità della compagnia nel ramo Vita (quello che rappresenta l’asset principale dell’assicurazione delle Poste) era però dell’1,17%, non molto più alto rispetto al minimo richiesto: «Gli elementi costitutivi del margine ammontano a 2.456 milioni», dice il bilancio 2012, «a fronte di un margine di solvibilità richiesto di 2.105 milioni».

Nel primo semestre di quest’anno la compagnia guidata da Farina ha continuato a registrare una crescita dei premi nonostante il perdurare della crisi. Poste Vita, a livello consolidato, ha registrato premi per 6,6 miliardi contro i 6,1 miliardi del primo semestre dell’anno scorso. Uno sviluppo che ha permesso alla società, al netto dei premi ceduti in riassicurazione, di riuscire a consolidare il trend di crescita messo a segno nell’ultimo triennio e di mantenere salda la proprio quota di mercato che, in termini di nuova produzione, si attesta al 20,7%. Ma, se si guarda all’apporto del comparto assicurativo al risultato operativo dell’intero gruppo, nel primo semestre c’è stata una leggera frenata: i servizi assicurati hanno infatti registrato un risultato operativo di 204 milioni, in calo del 6,4% rispetto ai 218 milioni di giugno 2012. A differenza dei servizi bancari di BancoPosta che, nonostante il difficile contesto di mercato, hanno registrato una crescita di quasi il 22%, da 233 a 284 milioni. La manovra di rafforzamento del capitale decisa dall’assemblea servirà quindi a fornire a Poste nuovi mezzi patrimoniali per continuare a svilupparsi. La delibera ha previsto che la sottoscrizione dovrà essere effettuata entro il 30 settembre, ma l’azionista unico Poste Italiane ha già dato il via libera all’integrale sottoscrizione.

Autore: Anna Messia – Milano Finanza (Estratto articolo originale)

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