Opinione della Settimana

Carige, cda diviso su Bankitalia

Consiglieri contrari: nelle risposte non si evidenzia il ruolo egemone di Berneschi. Da lunedì caccia al nuovo ad. Entro fine ottobre il nuovo piano industriale con la vendita di Banca Cesare Ponti. Per le assicurazioni spunta un acquirente nordeuropeo

La sede di Carige ImcIl cda di Carige si spacca sulle risposte ai rilievi di Banca d’Italia. Il documento dell’istituto ligure è stato approvato ieri a maggioranza, con il voto decisivo del presidente Giovanni Berneschi. I voti a favore sono arrivati dai consiglieri in uscita dalla banca, che lunedì riunirà l’assemblea per eleggere il nuovo cda. Il voto contrario è stato invece espresso dai consiglieri riconfermati nelle liste presentate per l’assemblea del 30 settembre, a partire dal presidente in pectore, Cesare Castelbarco Albani. Punto fondamentale del dissenso è stato il non evidenziare, nelle risposte a Bankitalia, il ruolo egemone di Berneschi, per un ventennio dominus della banca, e il fatto che il via libera a certe decisioni fosse imposto attraverso una prevaricazione di Berneschi sul consiglio. La spaccatura e il voto decisivo di Berneschi hanno provocato molta irritazione nei sette consiglieri contrari (con Castelbarco Albani, gli altri componenti espressione della Fondazione e dei soci francesi, Giovanni Marongiu, Guido Pescione, Philippe Wattecamps, Philippe Garsuault, Alessandro Repetto e Luigi Gastaldi).

Oltre al documento approvato ieri, a Bankitalia arriveranno le risposte dei consiglieri che rischiano, a vario titolo, pesanti sanzioni per gli addebiti mossi a ognuno dalla Vigilanza. Via Nazionale ha rivolto a Carige pesanti critiche sulla gestione del credito, sulle assicurazioni e sulla governance. Proprio su questo tema è stato evidenziato il peso eccessivo, non rispecchiato nella formale distribuzione delle deleghe tra i vari organi della banca, del presidente Berneschi, senza che le decisioni dello stesso venissero messe in discussione sia dalla direzione generale che dal cda. Ai consiglieri dell’istituto ligure è stato imputato il fatto di aver sempre votato a favore delle proposte del presidente anche quando, nel corso delle discussioni in cda, erano stati sollevati dubbi.

Ieri inoltre sono stati fissati i prossimi passi della banca. Dopo la nomina del nuovo cda, si arriverà nel giro di poche settimane alla scelta dell’ad: una figura oggi non prevista nella governance, che si affiancherà a quella del dg, Ennio La Monica. Per il momento si stanno vagliando 3-4 candidati. Entro la fine di ottobre, poi, sarà elaborato il nuovo piano industriale, che potrebbe includere anche la cessione (parziale o totale) di Banca Cesare Ponti. Inoltre è stata confermata la cessione delle attività assicurative: nelle ultime ore è emerso, tra i possibili acquirenti, un gruppo assicurativo scandinavo. L’obiettivo finale, confermato ieri, è quello di completare le operazioni necessarie per arrivare al rafforzamento patrimoniale da 800 milioni di euro richiesto da Bankitalia.

Autore: Andrea Montanari – Milano Finanza (Estratto articolo originale)

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