Il sindacato Federagenti vuole chiarimenti sulla gestione Enasarco
C’è preoccupazione fra agenti di commercio e promotori finanziari per i loro contributi pensionistici gestiti da Enasarco. Lo dimostra la lettera inviata da uno dei sindacati di categoria, Federagenti-Cisal, al ministro del Lavoro Enrico Giovannini e alla Covip, l’Authority della previdenza. Nella missiva del 18 novembre, il segretario generale Luca Gaburro, facendo riferimento a un articolo apparso su Plus24 chiede di fare chiarezza sugli investimenti in derivati e sull’attuale valore di mercato.
Nello specifico viene richiesto di «valutare se tali investimenti non siano contrari ai principi universalmente riconosciuti nella gestione dei risparmi previdenziali» oltre che «valutare il danno eventualmente subito dagli iscritti all’ente non solo quanto al capitale ma anche per gli interessi e per i costi delle quattro ristrutturazioni dei titoli e dei consulenti impegnati nell’operazione». Il riferimento è al noto derivato Anthracite da 780 milioni di euro che ha cambiato nome nelle seguenti ristrutturazioni. Federagenti chiede di valutare «eventuali profili di responsabililità per gli amministratori dell’ente e per i soggetti coinvolti in tali investimenti».
Interpellata sulla questione, la Covip ha reso noto che il documento di Federagenti è stato preso in esame dagli uffici competenti e «senz’altro arriverà una risposta ai quesiti posti su Anthracite ed Enasarco nei limiti delle nostre competenze». Fra l’altro, il caso Anthracite viene esposto in questi giorni da Federagenti nelle riunioni con gli agenti di commercio. In attesa che sui derivati venga posta la parola fine
Autore: Vitaliano D’Angerio – Plus24