Disegno di legge per imporre le polizze ai cittadini contro le calamità: 100 euro la spesa media e risparmio di tre miliardi
Si torna a parlare di assicurazione privata contro i danni da terremoto ed eventi naturali calamitosi. L’input era arrivato dal Governo prima del 20 maggio, all’interno della riforma della protezione civile, ma da alcuni giorni giace in Senato una proposta di legge sottoscritta da Enzo Fasano, Franco Cardiello e Giuseppe Esposito. Il progetto è nato da una proposta messa a punto da Enea, Federproprietà, Ordine degli Ingegneri, Ucit Srl, Unedi (Unione nazionale esperti di diritto immobiliare) e Uria (Unione romana ingegneri architetti).
In tema di assicurazione obbligatoria, il disegno di legge prevede che, entro nove mesi dalla sua entrata in vigore, tutti gli immobili pubblici e privati siano assicurati contro i rischi derivanti da qualsiasi genere di calamità naturali; stabilisce uno schema-tipo del contratto di assicurazione e le modalità per ottenere la certificazione del grado di sicurezza dell’immobile. Il Ddl inoltre istituisce un fondo permanente per il miglioramento della sicurezza strutturale e dell’efficienza energetica (Fse), destinato a finanziare interventi preventivi sugli edifici e alimentato al 50% con i premi dell’assicurazione obbligatoria degli immobili privati.
A quanto ammonterebbe il premio? «Tenendo conto del censimento del 2001 (dati Istat) – spiegano i senatori nel corso dell’illustrazione pubblica – e di un ragionevole incremento negli anni successivi, il numero di unità immobiliari in Italia è stimabile in circa 32 milioni. Per coprire i danni dovuti ad eventi naturali, che sono stimabili in circa 3.000 milioni di euro all’anno, sarebbe sufficiente un premio di assicurazione medio di 100 euro all’anno. Al fine di finanziare il fondo per la sicurezza e l’efficienza energetica, il premio andrebbe raddoppiato, mettendo a disposizione una somma che, nell’arco di 20 anni, consentirebbe di migliorare, o meglio adeguare, un significativo numero di edifici sul territorio nazionale, a partire da quelli a maggiore rischio».
Autore: Francesco Dondi – Gazzetta di Modena (Articolo originale)