Nominati gli advisor
La valorizzazione di Sace (nella foto, la sede) entra nel vivo e nei prossimi giorni è previsto un confronto tra Cdp e la controllata, rilevata dal Mef, per cominciare a delineare il percorso di apertura del capitale a soci terzi. Al tavolo siederanno anche gli advisor nominati dai due gruppi: Société Générale per Cdp, Chiomenti e Goldman Sachs per Sace (già in campo nella partita del dividendo straordinario) e, infine, Bain & Company, fresca di designazione, chiamata ad affiancare il gruppo assicurativo finanziario sul piano industriale che dovrà essere pronto entro febbraio. I nuovi consulenti supporteranno la società nella strategia che dovrà definire obiettivi commerciali, posizionamento sui mercati, ma anche patrimonializzazione e livelli di redditività.
I temi da analizzare sono diversi, a cominciare dalla strada che porterà all’ingresso di nuovi soci nell’azionariato. La modalità non è stata ancora scelta sebbene il mercato, da un lato, e le “omologhe” europee (da ultimo la francese Coface), dall’altro, suggerirebbero l’Ipo che non dispiacerebbe nemmeno alle parti in causa (l’alternativa è la cessione di un pacchetto a un privato). Questo primo nodo è strettamente collegato anche a un altro degli aspetti che i consulenti nominati da Cdp dovranno affrontare: cioè come dovrà essere trattata la garanzia dello Stato che caratterizza la maggior parte delle attività svolte dal gruppo (quelle legate al sostegno dell’export). Servirà quindi uno studio dettagliato del business di Sace per capire se l’arrivo di partner renderà necessario un cambio di assetto, magari più simile al modello “agenziale” diffuso oltreconfine. Senza contare poi che andrà chiarito una volta per tutte il valore della società che fu venduta dal Mef a Cdp per 6 miliardi di euro, sulla base della stima di SocGen. Ma questo è l’ultimo step, prima bisognerà decidere come valorizzarla ed è probabile che ci vorrà almeno un mese per sciogliere il rebus.
Autore: Celestina Dominelli – Il Sole 24 Ore