De Castries: «Anche se l’operazione è slittata noi ci saremo». Fiducia ai vertici
«Parteciperemo all’aumento di capitale del Monte dei Paschi». Lo ha confermato il presidente di Axa, il colosso assicurativo francese che della banca italiana ha il 3,7%, Henri de Castries durante la presentazione, ieri (venerdì 21 febbraio – ndIMC) a Parigi, dei risultati 2013 del gruppo.
«Avevamo già detto a suo tempo – ha spiegato de Castries – che avremmo partecipato. E anche se l’operazione è slittata a maggio non vedo perché dovremmo cambiare idea. Abbiamo fiducia nel management della banca e nella strategia elaborata da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola per risanarla e rilanciarla. Così come siamo molto soddisfatti dei risultati della joint venture con il Monte dei Paschi».
Una fiducia, e una soddisfazione, che il presidente di Axa estende all’intero Paese, anche in questa delicata e complessa fase di cambio di Governo: «Da 18 mesi abbiamo ripreso a investire sui titoli pubblici italiani, convinti che il Paese avesse la capacità di risolvere i suoi problemi, e l’andamento dei tassi dimostra che avevamo ragione. Ora guardiamo con altrettanta fiducia all’azione del nuovo Governo, perché continui ad avanzare sulla strada delle riforme».
Quanto ai conti, Axa ha chiuso il 2013 con ricavi in aumento dell’1% (del 2% a perimetro omogeneo) a 91,2 miliardi, un risultato operativo in crescita del 14% (18% in comparabile) a 4,7 miliardi e utili per 4,5 miliardi (+10% in contabile e +14% in omogeneo). Il ratio di indebitamento è sceso dal 26% al 24%, consentendo al gruppo di correggere in positivo l’obiettivo 2015, portandolo dal 25% al 23-25 per cento. Com’è stato rivisto il target 2015 della riduzione dei costi previsti dal piano Ambition Axa, da 1,5 a 1,7 miliardi (1,1 dei quali già realizzati, 400 milioni l’anno scorso).
De Castries ha quindi annunciato un dividendo in aumento del 13%, a 0,81 euro, con un tasso di distribuzione del 4%.
Per quanto riguarda l’andamento delle diverse attività (in risultato operativo lordo), il settore vita ha registrato una crescita del 13%, identica a quella del ramo danni, mentre l’area del risparmio gestito ha fatto segnare un incremento dell’8 per cento.
A proposito della presenza internazionale, de Castries ha ovviamente insistito ancora una volta sulla necessità di crescere sui mercati emergenti, nei Paesi a maggiore potenziale di crescita. A partire dalla Cina (dove, dopo l’acquisizione del 50% di Tian Ping, il gruppo è il principale assicuratore estero in vita e danni), ma con grande attenzione per l’America latina: al Messico si è aggiunta la Colombia (con l’acquisizione del 51% di Colpatria Seguros), mentre in Brasile Axa farà da sola, con un ingresso per ora limitato ai contratti per le imprese.
Axa intende infine accelerare con l’offerta di prodotti digitali, utilizzando il lavoro del laboratorio creato nella Silicon Valley.
Autore: Marco Moussanet – Il Sole 24 Ore