Le modifiche sostanziali al documento di lavoro della disciplina funzionale all’introduzione del nuovo organismo degli intermediari sembrano modeste, mentre permangono alcune delle criticità segnalate dalle organizzazioni di categoria
Da un primo esame, l’aggiornamento prodotto dal Ministero dello Sviluppo Economico del documento di lavoro dello schema di provvedimento funzionale all’istituzione del nuovo organismo degli intermediari (ORIA) che andrà a sostituire l’attuale RUI, pur facendo riferimento ad un “parziale accoglimento delle osservazioni fornite nell’ambito della consultazione documentale” non pare aver prodotto modifiche sostanziali all’impianto originario. Le modifiche rispetto al primo testo sono riportate in grassetto e riguardano fondamentalmente alcune precisazioni definitorie quali il richiamo agli “addetti all’intermediazione assicurativa” in luogo della precedente “dipendenti e collaboratori” e quella di addetti all’intermediazione al di fuori dei locali, per i quali sarà richiesta l’indicazione nel registro all’interno della posizione dell’intermediario per il quale operino.
Con riferimento all’organismo stesso, forse, l’unica modifica sostanziale è quella che prevederebbe la nomina dei tre membri del comitato promotore nominati dall’Ivass “sentite le associazioni e le federazioni rappresentative a livello nazionale delle categorie degli intermediari e delle imprese”.
Per il resto sembrerebbe che il Mise sia rimasto sulle sue posizioni originarie precedentemente oggetto delle ampie osservazioni delle organizzazioni di rappresentanza.
Tra le criticità ancora presenti, spiccano l’introduzione della sospensione tra le sanzioni previste, misura – irrispettosa dell’ordine delle fonti – che si ricorda non essere prevista dal Codice delle assicurazioni e il pericoloso richiamo di cui all’art. 19, comma 3, che conferisce all’intermediario la responsabilità in solido per l’operato del proprio collaboratore E, anche se i danni arrecati sono conseguenti a responsabilità penale, fattispecie personale per definizione nel nostro ordinamento.
Aggiornamento al documento di lavoro recante la disciplina dell’istituzione dell’ORIA
Intermedia Channel
si, una vera delusione finora questo documento di lavoro! è mai possibile che le istituzioni normalmente anche di manica larga con le forme di distribuzione diverse da quelle tradizionali (si veda per esempio la tolleranza verso i comparatori) si incaponiscano invece ad irreggimentare la distribuzione assicurativa più professionale di agenti e broker con vincoli che ne appesantiscono l’attività e la competitività nei confronti del resto della concorrenza senza nulla aggiungere sotto il profilo della qualità del servizio prestato al cliente?
tra le grandi criticità da segnalare aggiungerei inoltre anche che non è ancora stata recepita l’auspicata abolizione delle varie sezioni del registro e neppure il divieto della possibilità di iscrizione contemporanea dell’intermediario a più sezioni dello stesso.
sarebbe stato un importante provvedimento in grado di fare decollare in concreto una maggiore liberalizzazione della distribuzione assicurativa, un obbiettivo finora mancato dall’introduzione del divieto di esclusiva per gli agenti soprattutto per l’indisponibilità sul mercato di mandati per chi già ne possiede uno.
oltre anche le collaborazioni (che restano prevalentemente tattiche) la soluzione strategica per le reti agenziali potrebbe essere rappresentata infatti dall’abbinamento dell’attività di agente con quella di broker.
grazie per l’attenzione!
ritengo in generale le difficoltà della nostra categoria di incidere sulle lobby politiche e partitiche, al fine di poter rivendicare concretamente le nostre posizioni, molte delle qauli se fossero accolte, valorizzerebbero anche i reali interessi dei consumatori, verso i quali l’attenzione in chiave teorica possiamo confermare non ha trovato riscontro nella sostanza.
Abbiamo subito aggravi butocratici di ogni genere all’insegna della tutela dei consumatori, quando in relatà hanno dimostrato la distanza tra il mondo reale e chi governa e la loro inefficacia nella direzione auspicata e alla quale penso che i primi interesssati sarebbero proprio gli intermediari, consapevoli del ruolo della professionalità e dell’importanza rigurdo la centralità dei clienti.
Quindi, a mio avviso, bene i convegni, la sensibilizzazione, ma è arrivato il momento anche di una politica più incisiva, che anzichè anteporre i meriti dell’una o l’altra sigla di categoria, metta al centro il rilancio del ruolo dell’agente come principale interprete della relazione con il cliente, che non può ridursi a fare il mero esecutore di burocrazia.