Opinione della Settimana

Le polizze delle Ulss venete finiscono al Consiglio di Stato

Oltre alla tangentopoli, la parentopoli nella sanità. Nel ricorso di Marsh si ipotizza un conflitto d’interessi. Willis, il broker vincitore dell’appalto, farà risparmiare 9 milioni l’anno

Mutua - Assicurazione sanitaria ImcDi surreale c’è molto nella vicenda delle tangenti venete. Dalla parentopoli – la sorella di Giancarlo Galan, Valentina, e la cognata, Carla Irene Persegato, sono ben aqquartierate tra i ranghi della tecnocrazia regionale e comunale – alla difficoltà di aprire settori blindati come la Sanità alle regole di mercato.

Gare d’appalto, regole, trasparenza. Fine dei monopoli, insomma, come quello che imperava da oltre una decina d’anni nel settore assicurativo di ventuno delle ventidue Ulss del Veneto, ormai per forza di parentela o amicizia affidato alla società Assidoge di Giuliano Benetti, un broker di Mirano recentemente scomparso che sotto la gestione di Galan si è assicurato, è il caso di dire, appalti per 80 milioni di euro l’anno, con provvigioni che oscillavano tra il 10 e il 14 per cento.

La copertura della responsabilità civile è il contratto chiave di tutte le strutture sanitarie. Di solito, però, le Regioni o direttamente le Ussl o Asl hanno la buona creanza di mettere a gara importi per nulla marginali. Così il neogovernatore Luca Zaia, battuto sul tempo persino dalla Regione siciliana, si decide di passare all’azione. Nel momento in cui si tiene la gara sono passati oltre quattro anni dalla sua nomina a governatore. L’importante è arrivarci. A concorrere, questa volta, sono i maggiori broker internazionali, moltissimi dei quali con il quartier generale a Milano: le società statunitensi Willis, Marsh e Aon tra gli altri. Si aprono le buste: Willis in cordata con Arena, una società veronese, oltre a un pacchetto di formazione in prevenzione dei rischi assicurativi per i dipendenti della Regione, offre provvigioni dell’uno per cento. Marsh fa ancora meglio con lo 0,70 per cento, mentre Assidea e Delta, società di Isernia, scende sotto la soglia dello 0,50. Facile calcolare i risparmi: dai 10 milioni di provvigione l’anno (150 milioni in quindici anni) si precipita a 600 mila euro.

È l’aprile del 2014. Il Veneto volta finalmente pagina e si allinea agli standard ai quali si è sottratta per anni e anni. I tempi in cui Assidoge era unta dai poteri taumaturgici del governatore sono archiviati per sempre. Colpo di scena. L’americana Marsh ricorre. E lo fa anche un’altra società. Il contenuto dell’opposizione di quest’ultima ha tutto il sapore di una battuta di cabaret: la documentazione di Willis, a differenza di quanto previsto dal capitolato, «non è stata scritta in carattere arial 12 con interlinea singola».

Il Tar respinge, ma accoglie l’opposizione di Marsh secondo cui due su tre componenti della commissione aggiudicatrice erano esterni alla stazione appaltante. Fatto tecnicamente consentito a patto che la Regione Veneto lo motivasse. Così non è stato. Di più: Roberta Sardos Albertini, uno dei tre commissari, è docente presso la cattedra della facoltà di Farmacologia dell’università di Verona, proprio l’ateneo dove Willis avrebbe organizzato i corsi di formazione. Conflitto d’interessi? Il 9 di luglio il Consiglio di Stato emetterà la sentenza. Se darà ragione a Willis tanto rumore per nulla. In caso contrario, la gara dovrà ripetersi.

Le considerazioni da trarre non sono certo esaltanti. Se ai poteri monocratici se ne sostituisce uno più limpido e virtuoso, il meccanismo finisce per incepparsi nella rincorsa dei veti e delle opposizioni alla giustizia amministrativa. Assidoge, peraltro, deteneva altri ricchi contratti assicurativi con istituzioni del Veneto: dalle coperture della giunta regionale, del valore di 1,2 milioni, a una serie di coperture con il Comune di Padova.

Responsabilità, non solo civile, è una bella parola, ma scavando nella tangentopoli veneta emerge una gestione irresponsabile del bene pubblico o, nella migliore delle ipotesi, totalmente irrispettosa delle procedure, che poi sono l’essenza della democrazia. Inutile ricordare che Valentina Galan, sorella di Giancarlo, «transita» nel ruolo dirigenziale a tempo indeterminato senza alcun bisogno di passare dal vaglio di un concorso pubblico.

Autore: Mariano Maugeri – Il Sole 24 Ore (Articolo originale)

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