A giorni l’azione di responsabilità contro Menconi e Berneschi
Il dossier, preparato da un tandem di studi legali romani, è stato ultimato e sarà presentato in tribunale nei prossimi giorni: Carige è pronta a chiedere i danni a Ferdinando Menconi, ex capo del comparto assicurativo, e a Giovanni Berneschi, leader supremo della banca per 25 anni. L’azione di responsabilità è stimata in decine di milioni di euro. Nel mirino non ci sono solo i danni provocati dalle compravendite truffa (in cui la vittima è quasi sempre Carige Vita Nuova), ma anche aspetti finora ignorati dall’inchiesta, come le «gravi irregolarità» contabili già segnalate dall’Isvap (ente regolatore del settore) sulla gestione di Carige Assicurazioni e che sarebbero stati coperti al consiglio d’amministrazione. In particolare i danni milionari liquidati a clienti inesistenti e alcune consulenze sospette date a parenti della “banda Berneschi”.
Ma di quanti soldi si parla? A quanto ammonta la richiesta di risarcimento nei confronti della coppia Berneschi-Menconi? L’azione di responsabilità comprende in considerazione i danni patrimoniali accollati Carige Vita Nuova con le scorribande immobiliari della cricca (anche quelle penalmente prescritte): l’acquisto della Portorotondo Gardens (complesso immobiliare di Padova comprato dal faccendiere Ernesto Cavallini a 650mila euro e rivenduto nello stesso giorno alla compagnia a 8,9 milioni); la cessione di un edificio in via Salomone, a Milano, alla Salomone srl; la spericolata avventura che ha portato ad accaparrarsi gli hotel Mercure di Milano e Pisana di Roma (pagati da Cavallini 28 milioni e rifilati a Carige Vita Nuova a 70). Su questo filone ieri la Procura ha interrogato A.F., commercialista di Cavallini.
C’è poi la questione Carige Assicurazioni e su questo il team legale assoldato da Carige fa un salto in avanti e prospetta azioni di responsabilità anche in assenza di misure cautelari specifiche. E in questo capitolo che è contenuto lo strano caso di Filadelfo Arcidiacono, misterioso (e fortunatissimo) cliente che a leggere i libri contabili della società avrebbe ottenuto 39 milioni di euro di risarcimenti. Il vecchio management minimizzò, parlando di «artificio contabile». I nuovi dirigenti non sembrano per nulla convinti di quella versione. I danni chiesti, insomma, potrebbero essere decine di milioni di euro. E nel conto finale verranno messi anche le varie ricapitalizzazioni costate lacrime e sangue.
Autore: Marco Grasso – Il Secolo XIX (Articolo originale)