Opinione della Settimana

Roma: Bus, tram, camion dei rifiuti e autoblu, assicurazioni mai pagate per 57 milioni

Rischio commissario per AdiR: dal 2012 Atac, Cotral, Ama e Comune non versano i premi

Roma - Palazzo Senatorio Campidoglio (2) ImcSolo a un’azienda pubblica poteva capitare di assicurare per anni migliala di veicoli tra bus, tram, furgoni, camion, compattatori e auto di servizio senza incassare un solo euro di premio: i privati, al contrario, prima vogliono vedere i soldi e poi, nel caso, emettono la polizza. Solo un’azienda pubblica poteva sommare crediti per 57 milioni e rischiare, dopo aver intaccato le riserve tecniche, il commissariamento. E tutto a causa dei debiti accumulati dagli stessi soci che in teoria dovrebbero finanziarla.

È quel che accadrà ad Assicurazioni di Roma se entro fine ottobre non riuscirà a recuperare la montagna di moneta sonante dovuta da Atac, Cotral, Ama e Campidoglio: in pratica proprietari di tutti i mezzi pubblici che circolano in città, a spese della compagnia comunale. Il verdetto scolpito nell’ultima comunicazione dell’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, che il 23 maggio scorso ha dato 150 giorni di tempo per rientrare dal gigantesco ammanco. Pena, appunto, l’avvio della procedura di infrazione. A questo punto assai probabile, vista la difficile situazione finanziaria in cui versano i creditori. Che difficilmente riusciranno a tirar fuori una somma tanto ingente in pochi mesi. Un “incidente” che rischia di complicare il processo di dismissione della società avviata dalla giunta Marino con il piano di rientro. «Ma pure su questa azienda bisogna agire con tempestività e coraggio, si è perso già troppo tempo», incalza il consigliere radicale Riccardo Magi, eletto nella lista civica. «Dobbiamo decidere in fretta, tenendo due punti fermi: primo, non si può continuare a non pagare i premi perché è illegale; secondo, l’assicurazione dei mezzi del Comune e delle partecipate va messa a gara». Tanto più che «se fosse vero che AdiR ha in pancia un patrimonio in titoli di oltre 300 milioni, in caso di liquidazione volontaria dell’azienda, questo patrimonio potrebbe portare un grande beneficio alle casse comunali».

Sono mesi che Assicurazioni di Roma è nel mirino dell’Authority. Da dicembre l’Ivass invia diffide e rilievi scritti. Basta leggere la nota spedita l’11 aprile quando — dopo aver esaminato tutti i certificati r.c. auto e letto le controdeduzioni fornite a difesa — ha sostanzialmente messo in mora la compagnia. «Al 31 dicembre 2013 codesta Mutua presenta crediti nei confronti dei soci assicurati pari a 57 milioni di euro così distinti», si legge nel testo: Atac 40,4 milioni (di cui 10,6 per mancata rimessa premi 2012 e 19 milioni per premi 2013, il resto per franchigie e interessi di mora); Cotral 13,2 milioni (di cui 2,2 milioni per i premi 2012 e 10,2 milioni per quelli 2013); Roma Capitale 2,4 milioni (di cui 1,4 di spese sui sinistri e 1 per franchigie); Ama 1,1 milioni per interessi di mora. «L’ammontare dei suddetti crediti, di cui il 70% verso il socio Atac, presenta un notevole e preoccupante incremento sia rispetto all’esercizio 2012 (+84%) che al semestre 2013 (+71%)», insiste l’Ivass, imputando l’assenza di versamenti alla «grave situazione di crisi economico-finanziaria in cui versano i soci». Il problema è però che questo comportamento scorretto adottato «nel corso degli esercizi 2012 e 2013 ha comportato più volte il mancato rispetto delle norme relative alla copertura delle riserve tecniche» (all’appello mancherebbero più di 10 milioni di euro ) «esponendo codesta impresa a un rilevante rischio di liquidità», sentenzia l’Istituto di vigilanza. Convinto che i piani di rientro proposti dai debitori non siano credibili e che quei crediti vadano considerati per larga parte inesigibili.

Certamente non lo è quello di Cotral: di durata quinquennale è, innanzitutto, troppo lungo. Senza contare che dall’ultimo bilancio «emerge una situazione di difficoltà finanziaria» che «potrebbe compromettere il rispetto delle scadenze concordate e, considerata l’assenza di garanzia, la perdita del credito». E «medesime valutazioni», sostiene l’Ivass, «dovranno essere effettuate per l’ingente credito vantato nei confronti di Atac, nonché per Roma Capitale e Ama». Che potrebbero non essere nelle condizioni di onorare gli impegni presi, prefigurando per Assicurazioni di Roma «una situazione di patrimonio netto negativo». Il che aprirebbe le porte al commissariamento.

Autore: Giovanna Vitale – La Repubblica Roma

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