Assicurazioni danneggiate per oltre sei milioni. Coinvolti medici, avvocati, periti e carrozzieri, accusati di truffa e associazione per delinquere
Anche se apparentemente potevano sembrare semplici sinistri stradali, banali incidenti d’auto come tanti se ne vedono in città, dopo un’accurata e approfondita indagine da parte della magistratura torinese è invece emerso che erano stati simulati, erano falsi. Incidenti provocati ad arte, appositamente causati allo scopo di raggirare le agenzie assicurative.
Sono in tutto 158 i personaggi finiti in questo modo sotto la lente di ingrandimento della magistratura: 158 persone iscritte nel registro degli indagati da parte della procura nell’ambito di una maxi-inchiesta condotta dalla polizia. E ieri in Tribunale per 92 persone è cominciato il processo (52 hanno patteggiato, quattro sono stati prosciolti in fase istruttoria). Nel registro degli indagati il sostituto procuratore Gabriella Viglione aveva iscritto i nomi di medici accusati di aver prodotto falsi certificati, di avvocati, di periti e carrozzieri che gonfiavano danni minimi o inesistenti, di responsabili di scuole guida e agenzie di pratiche auto. Per la maggior parte, comunque, si tratta di persone che si prestavano a firmare i moduli di constatazione amichevole.
La figura principale dell’inchiesta avviata dalla magistratura torinese è considerata quella di P. D. G., indicato dagli inquirenti come l’uomo che avrebbe coordinato il meccanismo della frode. Il pubblico ministero Viglione contesta, a seconda delle posizioni dei singoli indagati, i reati di associazione per delinquere e truffa. Il danno complessivo, secondo i calcoli degli investigatori, non è inferiore ai sei milioni di euro. L’inchiesta, denominata dagli stessi inquirenti “Operazione Sistema“, nel giugno del 2010, in una prima fase di indagini, era sfociata in venticinque ordini di custodia cautelare.
Il processo si fonderà sulle testimonianze e sui riscontri che gli investigatori avrebbero trovato in una montagna di documenti, ma le posizioni dei diversi imputati appaiono molto diverse. C’è anche chi, in una prima fase interrogato dal pm e poi dal Gip, si è giustificato dicendo che sarebbe stato costretto a partecipare alle truffe, perché minacciato (almeno a parole) dagli organizzatori del raggiro.
E’ il caso di alcuni medici e periti che avrebbero falsamente certificato danni fisici e materiali per incidenti mai avvenuti se non sulla carta. Nel processo si costituiranno parte civile anche alcune compagnie assicuratrici.
Autore: Marco Bardesono – CronacaQui Torino