(Autore: Luigi Dell’Olio – Il Piccolo)
Testa a testa fra Axa e Allianz per l’acquisizione delle attività italiane della società britannica. Rapporto Kpmg sul settore
Il decollo tanto atteso non c’è stato. Le assicurazioni dirette hanno guadagnato progressivamente spazio nel mercato italiano, ma senza mai raggiungere i livelli di altri Paesi europei. Tanto che ora, anche alla luce delle regole internazionali sui requisiti patrimoniali, il consolidamento dell’offerta diventa inevitabile.
Secondo un’analisi condotta da Kpmg (su dati Ania), la crescita media ponderata dei premi lordi tramite Internet e telefono nel nostro Paese è stata del 6,1% annuo dal 2000 al 2013, con il ramo danni che conta per il 73,9% del totale. Questo perché le compagnie dirette hanno preso consistenza soprattutto nella Rc auto, che da sola rappresenta il 58,1% di tutta la raccolta. Segue a grande distanza il settore accident & health (24,1%), con il property terzo al 10,6%. Sta di fatto che, tirando le somme, le dirette oggi contano appena per l’8,6% della raccolta premi complessiva in Italia. Questo nonostante i grandi investimenti sostenuti dalle società del ramo assicurativo per lanciare le divisioni dirette, in attesa di un boom paragonabile a quello dei Paesi anglosassoni, dove un quarto delle transazioni (quasi la metà nel ramo auto) passa ormai per il Web. Hanno investito nel settore le storiche aziende italiane come Generali (che ha creato Genertel che sarà affidata a Manlio Lostuzzi) e Unipol (con Linear), così come i grandi gruppi internazionali come Zurich (con Zuritel) e Allianz (con Genialloyd). E’ sbarcata in Italia anche una compagnia nata senza agenzie come Direct Line, che attualmente ha la leadersip nel mercato nazionale con il 19,3%, davanti a Genialloyd (19,2%) e Genertel (16,8%).
Ma proprio Direct Line è candidata all’uscita dal mercato italiano (così come da quello tedesco): lo ha deciso la casa made britannica, che vuole incassare denaro fresco per focalizzarsi sui mercati più remunerativi. Anche in vista delle potenzialità offerte dalla previdenza complementare, un altro ambito che in Italia fatica a decollare. Secondo rumors di mercato, l’asset fa gola a diversi gruppi europei del settore, con la francese Axa e la tedesca Allianz che sgomitano per avere la meglio. Anche se nessuna delle due sembra disposta a pareggiare l’offerta attesa dal venditore, vale a dire 400 milioni di euro. Se il consolidamento dell’offerta appare ormai inevitabile, è difficile immaginare che la conseguenza sia un aumento dei prezzi per gli assicurativi, dato che proprio il premio più contenuto è la carta che le dirette possono giocare nella competizione per le compagnie tradizionali. Silvano Lenoci, associate partner di Kpmg, lega il mancato decollo delle assicurazioni online nel nostro Paese alla limitata diffusione di Internet, “ancora al di sotto della media dei paesi europei. Oggi”, spiega, “gli utilizzatori delle compagnie dirette sono principalmente giovani e persone di età inferiore ai 45 anni residenti prevalentemente in grandi città”. Mentre gli altri continuano a preferire la relazione fisica. «Il canale agenziale conserva un ruolo centrale nel sistema distributivo italiano perché offre un servizio di prossimità e la relazione è ancora un elemento molto rilevante per la clientela italiana». Di fatto le nuove norme di Solvency accelerano il consolidamento del settore.