Il fondatore di AIG avrà udienza presso un tribunale federale per le sue accuse che l’amministrazione nel salvare l’assicuratore ha truffato gli azionisti
Riaffiora uno spettro della grande crisi per il governo americano. Il fondatore di AIG, l’89enne Hank Greenberg (nella foto), avrà da oggi udienza presso un tribunale federale per le sue accuse che l’amministrazione nel salvare l’assicuratore ha truffato gli azionisti azzerando le loro quote.
Greenberg, per 40 anni alla guida di AIG, al momento del crack si era già ritirato da tre anni ma la sua finanziaria, Starr International, era il maggior azionista del gruppo l’11 per cento. Greenberg sostiene che il governo ha di fatto espropriato i soci imponendo condizioni capestro, senza adeguato risarcimento, violando un diritto costituzionale.
Il governo nel 2008 rilevò una quota del 79,9% di Aig in cambio di un maxi-prestito da 85 miliardi, che poi raggiunse i 184,6 miliardi. Il prestito è stato da allora ripagato.
Il governo risponde che Aig ha chiesto volontariamente il salvataggio pubblico e che i contribuenti non sono quindi tenuti a rimborsare gli azionisti. Il caso è dibattuto presso la US Court of Federal Claims e dovrebbe durare sei settimane. Un’eventuale vittoria di Greenberg verrebbe condivisa da circa 30.000 vecchi azionisti.