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IVASS: Marcate differenze nei mercati Rc Auto europei

Rc auto - Traffico (4) Imc

Il raffronto effettuato dall’Istituto con i mercati di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito evidenzia premi decisamente più elevati e marcate differenze dei sistemi risarcitori del danno alla persona

L’IVASS ha pubblicato oggi il Quaderno n. 1 – Il Ramo r.c. auto: raffronto tra l’Italia e alcuni paesi della UE su premi, sinistri e sistemi risarcitori del danno alla persona – che si occupa di raffrontare i prezzi medi pagati, per la sola Rc Auto, dagli assicurati italiani e quelli di Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Parallelamente a quella dei premi, la ricerca – curata da Lino Matarazzo, Servizio Studi e Gestione Dati IVASS – effettua inoltre una analisi in materia di trattamento del danno alla persona secondo le norme o le prassi vigenti nei differenti sistemi risarcitori.

I risultati della ricerca hanno evidenziato l’eterogeneità sia dei mercati assicurativi che dei diversi sistemi risarcitori delle lesioni a persona. Riguardo ai premi Rc Auto, gli assicurati italiani corrispondono un premio medio di tariffa – per i settori autovetture, moto e ciclomotori – anche molto superiore alla media europea. La situazione più recente disponibile per la ricerca (2012) ha evidenziato peraltro una differenza del premio medio di tariffa italiano rispetto alla media dei cinque Paesi ancora più elevata rispetto a quella riscontrata per il periodo 2008-2012 (154 euro, pari al 58% in più) a fronte di un decremento del costo sinistri di 38 euro (premio puro da 329 a 291) e di un aumento di tre euro per i costi per commissioni e le spese di gestione (da 74 a 77). La differenza netta, positiva, tra premio di tariffa e costi per sinistri e spese di gestione è assorbita dal margine tecnico (49 euro per polizza al netto dei proventi finanziari.

La struttura del premio medio di tariffa italiano alla fine del 2012 è costituita per il 69,8% dal costo sinistri, per il 18,4% dalle spese e per l’11,8% dal margine tecnico. Negli altri paesi sono state riscontrate incidenze, rispettivamente, superiori per il costo sinistri e per le spese e inferiori per il margine tecnico, “probabilmente anche a causa dal maggiore sviluppo degli altri rami danni rispetto all’Italia che consente alle imprese straniere di distribuire in modo più efficiente il carico per spese e i margini tecnici”. E le differenze, evidenziate a partire da dati ufficiali, sono anche maggiori se escludiamo l’Italia dalla media europea.

Se si considera poi, sottolinea il curatore della ricerca, “come rilevato in altri studi mirati a focalizzare le cause strutturali dell’elevato prezzo Rc Auto italiano rispetto agli altri paesi europei”, che i costi medi dei danni materiali ai veicoli sono sostanzialmente in linea tra i diversi mercati, l’esame dei sistemi risarcitori per il danno alla persona “ha messo in luce marcate differenze tra i cinque paesi osservati, ancora lontani dall’essere armonizzati, come richiederebbe l’appartenenza all’Unione Europea”.

Premesso che la probabilità di rimanere vittime o feriti in incidenti stradali nel 2012 in Italia – prosegue Matarazzo nelle sue conclusioni – è la più elevata in assoluto tra i cinque paesi osservati (rispettivamente 60,1 morti e 4.355 feriti per 1 milione di abitanti) dallo studio è emerso che “in caso di morte gli assicurati italiani (e una ampia platea di familiari) ricevono il risarcimento non patrimoniale (cd. “danno biologico”) assolutamente più elevato d’Europa”.

Al contrario, nel caso di lesioni molto gravi (90% Invalidità Permanente), “nonostante un risarcimento ragguardevole di tipo non patrimoniale”, gli italiani in genere ottengono un risarcimento complessivo (somma dei danni patrimoniale e non) inferiore agli altri paesi, ad eccezione della Spagna ove i valori del danno patrimoniale previsti dal baremo sono molto più contenuti. Il curatore della ricerca osserva tuttavia che la presenza di prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale con esclusione di rivalsa nei confronti dell’assicuratore in cambio di un prelievo sul premio Rc Auto, fa si che il danno patrimoniale venga liquidato “spesso in modo forfettario senza una indagine mirata a valutare attentamente la reale situazione del lesionato” come avviene, ad esempio, in Germania, Francia e Regno Unito. Tale circostanza fa sì, si sottolinea nelle conclusioni, che in Italia “è il nucleo familiare a farsi spesso carico delle particolari esigenze della persona lesa”.

Nel caso di macrolesioni con Invalidità Permanente del 25%, la ricerca ha messo in evidenza che l’assicurato italiano ottiene il risarcimento non patrimoniale migliore tra quelli tabellari esaminati (Spagna e Francia). Infine per le microlesioni al 5% di I.P. la tabella unica in vigore i Italia ha ridotto al di sotto della Francia il valore del risarcimento, mentre per la Spagna, si riscontrano valori del Baremo (obbligatori) molto bassi.

A fronte di tali diversità di trattamenti, l’indice sintetico ha evidenziato tuttavia che gli assicurati italiani “riceverebbero” più di quanto corrispondono in termini di premio medio di tariffa nei casi di morte e macrolesioni (con IP al 25%) e meno in caso di macrolesioni (90% IP) e di microlesioni (5%).

Da quanto emerso dalla ricerrca sorge spontaneo al curatore “esprimere qualche osservazione con riferimento alla definenda Tavola unitaria italiana per le I.P. da 10 a 100 punti”, il cui iter è attualmente bloccato in Parlamento. Al riguardo, conclude Matarazzo, “in funzione di un riequilibrio prestazione prezzi si riterrebbe auspicabile, sia una riduzione o un riallineamento del risarcimento non patrimoniale per morte ai valori medi europei (salvaguardando con apposite disposizioni gravi fattispecie familiari) e nel contempo tutelare adeguatamente i casi di lesioni gravissime”.

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Quaderno IVASS n. 1 – Il Ramo r.c. auto: raffronto tra l’Italia e alcuni paesi della UE su premi, sinistri e sistemi risarcitori del danno alla persona

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