Opinione della Settimana

Fondi pensione, quello scambio possibile tasse-investimenti

Calcolo - Trattativa Imc

(Autore: Marco lo Conte – Oltre il Tfr)

Queste ore rappresentano un test importante non solo per le Casse privatizzate (2 milioni di iscritti), i fondi pensione e dei loro aderenti (6 milioni, secondo i dati Covip), ma anche per l’Esecutivo chiamato dalla maggioranza parlamentare, dal mercato e da chi risparmia con finalità previdenziali a trovare il modo di non aumentare la tassazione sui rendimenti annui di fondi pensione e Casse. Al netto delle considerazioni sull’inopportunità di defalcare fiscalmente i montanti “cumulandi” – un po’ come segare il ramo su cui si è seduti: dalla parte del tronco –, la caccia alle coperture per mantenere invariati i saldi contabili racchiude un test sulla capacità di Palazzo Chigi di svolgere un ruolo non solo emergenziale sui conti pubblici ma anche strategico, per la costruzione di progetti di medio e lungo termine.

Le ultime indicazioni sembrano confortanti, come spieghiamo qui di seguito: Per i fondi pensione ipotesi prelievo al 17% Regioni, patto flessibile

Tuttavia non si può dare per scontato il dietrofront: di fronte agli impegni europei non si possono fare ulteriori scivoloni. È così problematico trovare 400 milioni di euro nelle pieghe del bilancio dello Stato, per non affossare i pilastri del Welfare e della previdenza privata? Tocca ai tecnici di Palazzo Chigi, trovarle, non certo alla collettività. La necessità di seguire questa strada è rafforzata dalla disponibilità conclamata da parte di Casse e fondi pensione a destinare parte del proprio flusso contributivo a strumenti destinati alla crescita del Paese: un fondo dei fondi che, di concerto con l’Esecutivo, investa in modo strategico nel sistema Italia. Una disponibilità concretizzata da un patrimonio di 180 miliardi di euro e, soprattutto, da un flusso annuo di almeno 13 miliardi, di cui una parte destinare stabilmente alla crescita del Paese. Quanto ogni anno? Ricavando spazio nelle more della diversificazione delle gestioni, tra fondi pensione e Casse dai 3 ai 5 miliardi l’anno potrebbero essere messi a disposizione per sviluppare la banda larga o per mettere in sicurezza il territorio, per completare le infrastrutture strategiche o per finanziare la ricerca avanzata nei settori delle nanotecnologie o della metalmeccanica avanzata. Il tutto senza tradire il mandato previdenziale delle gestioni previdenziali. Da una parte due miliardi di investimenti, dall’altra parte 350 milioni di coperture da trovare. Voi cosa decidereste?

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