Con un comunicato diffuso attraverso il proprio sito istituzionale, l’Associazione Nazionale Commercialisti denuncia la possibile esposizione diretta alle sanzioni tributarie connesse allo svolgimento della propria attività. A seguito dell’introduzione della dichiarazione precompilata e del rilascio del relativo visto di conformità da parte dei professionisti, torna infatti alla ribalta il tema della responsabilità civile professionale.
L’attenzione – sostiene Marco Cuchel, presidente dell’Associazione – che da più parti viene attualmente rivolta alla questione del rincaro dei costi delle polizze professionali, riconducibili all’innalzamento del massimale e all’introduzione di maggiori obblighi, “appare francamente pretestuosa, quasi si intenda sottacere la vera natura del problema”.
“Il costo delle polizze professionali – prosegue Cuchel – sicuramente un aspetto importante e non marginale, tenuto conto del fatto che i professionisti hanno l’obbligo di assicurarsi, non è il problema. Sappiamo bene, infatti, che il vero problema è rappresentato dall’impossibilità, ai sensi della normativa che oggi vige nel nostro Paese, di assicurare il rischio diretto per le sanzioni tributarie irrogate nei confronti del professionista, connesse allo svolgimento della sua attività”.
L’associazione sottolinea quindi come sussista tutt’oggi per i professionisti il vincolo della “non assicurabilità” per tale fattispecie (nonostante se ne discuta da tempo e ci siano state diverse proposte di legge, emendamenti e question time presentati per modificare l’attuale normativa), che espone la categoria, “senza che abbiano facoltà di avvalersi di alcuna copertura, alla possibilità di dover rispondere e garantire con il proprio patrimonio nei confronti dell’amministrazione finanziaria”.
“A fronte delle crescenti responsabilità che gravano in capo ai professionisti – si legge ancora nel comunicato −, l’inadeguatezza dell’attuale normativa è palese e dovrebbe indurre il Legislatore ad affrontare finalmente il problema, reintroducendo per gli operatori professionali, come previsto in merito alla responsabilità dei manager di società di capitale, la sottoscrizione di polizze assicurative per la responsabilità civile verso terzi (situazione ante aprile 1998)”.
Per l’ANC, il problema non si limita unicamente all’inadeguatezza della normativa in materia di sanzioni tributari (la cui revisione continua ad essere sollecitata da parte dell’associazione): “sussiste, infatti, anche una situazione di contraddittorietà, i cui effetti si ripercuotono pesantemente sui professionisti”.
“Se da una parte – rileva Cuchel – dal 15 agosto 2013 è scattato per i commercialisti l’obbligo di stipulare idonea polizza assicurativa per i rischi derivanti dall’esercizio dell’attività professionale, dall’altra l’efficacia di tale copertura è praticamente nulla per quanto riguarda le sanzioni dirette, inflitte al professionista in qualità di soggetto che ha commesso materialmente l’irregolarità”.
Secondo l’ANC, era legittimo aspettarsi due soluzioni da parte del Legislatore: la modifica della normativa vigente in materia di assicurazione oppure la modifica della disciplina delle sanzioni tributarie irrogate al professionista, ripristinando la condizione ante aprile 1998. “Purtroppo, nessuna delle due è stata adottata – prosegue il comunicato – e così il professionista si ritrova esposto ad un rischio le cui conseguenze possono ripercuotersi sulla sua capacità patrimoniale personale, senza che la legge gli riconosca il diritto di potersi assicurare”.
Della sanzione tributaria “deve rispondere il soggetto che ha tratto effettivo beneficio dalla violazione fiscale, il quale, se ingiustamente sanzionato, potrà rivalersi sul professionista nei casi di errore o mancanza. Solamente in questo modo la polizza professionale potrà sollevare il professionista da eventuali perdite patrimoniali”.
“E’ urgente – conclude Cuchel – che si provveda alla revisione dell’attuale regime di responsabilità applicabile ai professionisti, con un intervento anche nei riguardi di un sistema sanzionatorio sperequato, auspicando che tutto ciò, così come previsto dalle leggi delega fiscale degli anni precedenti, possa concretizzarsi in occasione dell’approvazione del decreto attuativo sulle sanzioni tributarie, in attuazione della delega fiscale, di prossima emanazione.”
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