(Autore: Giorgio Santilli – Il Sole 24 Ore)
Il cda della società di investimenti di Inarcassa, Cipag ed Eppi ha approvato i primi interventi. Sblocca-cantieri su cinque progetti: impegni per 22 milioni, lavori per 68
Decolla lo “sblocca-cantieri privato”. Arpinge, la società di investimenti in infrastrutture costituita dalle tre casse previdenziali di architetti-ingegneri (Inarcassa), geometri (Cipag) e periti industriali (Eppi), tiene fede alle promesse e vara i primi cinque progetti in altrettanti settori strategici per un impegno diretto di 22 milioni di euro che ne attiva 68 comprendendo gli apporti di partners e credito bancario.
I cinque settori di intervento sono parcheggi, residenze sanitarie e per anziani, efficienza energetica, generazione elettrica da fonti rinnovabili e riqualificazione di immobili a uso ricettivo e culturale: si tratta di progetti di media dimensione, fra i 10 e i 45 milioni ciascuno, localizzati in sette regioni, per il 41% al nord, per il 40% al centro e per il 19% al sud. Coerentemente alla missione che si è data la società, tutti gli interventi puntano a sbloccare cantieri fermi per carenza di finanza per lo sviluppo o per crisi finanziaria dei promotori.
«Abbiamo individuato – dice Giuseppe Santoro, presidente di Arpinge e vicepresidente di Inarcassa – i primi cinque mercati di intervento e selezionato le migliori opportunità tra quelle di ciacun ambito. Siamo orgogliosi di avere potuto dare, come effetto derivato ma non secondario, un primo contributo alla ripresa del lavoro per le professioni tecniche».
I due progetti più innovativi del portafoglio sono «Free Conad» – un piano di efficientamento energetico dei punti vendita Conad – e «Rsa Gran Torino» che costituisce il primo intervento di un piano nel settore delle strutture residenziali per anziani autosufficienti e non, con la realizzazione nella periferia torinese di una struttura con 190 posti letto. Partner di Arpinge, che avrà il 70% del capitale della «Immobiliare sociale Torino», sarà Anteo, cooperativa sociale con larga esperienza nella costruzione e gestione di Rsa. Il progetto Il piano di Arpinge in questo settore prevede lo sviluppo di altri progetti, ma anche la messa a punto di modelli innovativi per il financing del settore socio-sanitario, che potrebbe contemplare l’emissione di titoli quotati su mercati regolamentati e/o la promozione di Sicaf o fondi di investimento specializzati. «Stiamo studiando – dice l’amministratore delegato di Arpinge, Federico Merola – forme virtuose di possibile sostegno finanziario alle infrastrutture sociali di questo tipo da proporre anche alle autorità politiche per conciliare, con specifiche garanzie e fondi rotativi di credito agevolato, le esigenze delle infrastrutture sociali con quelle di investitori di natura previdenziali».
Arpinge, che ha una dotazione iniziale di 100 milioni e un obiettivo di 500 milioni, guarda al modello dei fondi pensione nord-americani e anglosassoni. Un approccio diverso da investitori puramente finanziari come fondi pensioni o fondi infrastrutturali. «Il nostro progetto – sottolinea Merola – nasce dalla consapevolezza delle opportunità date dall’impiego di risparmio previdenziale in capitale fisso produttivo. La logica è da promotore industriale, analoga a quella di esempi esteri di successo che hanno dimostrato i significativi benefici di questa impostazione per investitori ed economia reale».
In questa chiave innovativa anche le proposte che Arpinge intende avanzare a Demanio e Cdp. Sul primo fronte si proporrà la riqualificazione di immobili mediante lo strumento della «concessione di valorizzazione» che mette in relazione stretta la capacità del bene di generare flussi di cassa con il prezzo da pagare alla Pa. Anche a Cdp Investimenti sgr Arpinge vuole proporre «formule di stampo privatistico per possibili operazioni su immobili».