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RSA Group, il 2014 segna il pieno ritorno all’utile (e alla distribuzione del dividendo)

Stephen Hester (3) (Foto RSA Insurance Group) Imc

275 milioni di sterline di utile ante imposte e 76 milioni di sterline di utile netto per il gruppo assicurativo britannico, che esce dal periodo nero conseguente ai profit warning del 2013 provocati dalla vicende relative alle riserve irlandesi della compagnia (che sfociarono inoltre nelle dimissioni dell’AD Simon Lee). In calo i premi netti sottoscritti (-8% a 7,5 miliardi di sterline), colpiti dal corposo programma di dismissioni e dalle pianificate azioni di portafoglio. Il Gruppo riprenderà la distribuzione degli utili: proposto un dividendo (al momento praticamente simbolico) di 2 pence

Il gruppo assicurativo britannico RSA ha presentato oggi i conti preliminari dell’esercizio 2014, che per la compagnia segna il pieno ritorno agli utili – dopo che le vicende relative alle riserve irlandesi avevano provocato le dimissioni dell’AD Simon Lee e lasciato un profondo segno meno sui risultati 2013 (utile ante imposte in perdita per 244 milioni di sterline e utile netto in rosso per 338 milioni di sterline) – e le permette inoltre di ricominciare con la distribuzione dei dividendi, per quanto la proposta del CdA (2 pence) sia ancora poco più che simbolica. Il programma a medio termine del gruppo è quello di tornare ad un payout del 40-50%.

I costi di ristrutturazione hanno ancora impattato sui conti societari, ma RSA ha consegnato un utile ante imposte di 244 milioni di sterline e un utile netto di 76 milioni di sterline. Il risultato operativo è salito da 349 a 365 milioni di sterline ed anche il combined ratio ha mostrato un miglioramento, scendendo di 0,6 p.p. a 98,8%. Gli utili delle attività di sottoscrizione si sono attestati a 90 milioni di sterline (in aumento rispetto ai 57 milioni del 2013), nonostante il peso del rafforzamento delle riserve e le perdite tecniche di 107 milioni di sterline ancora presenti sulle attività irlandesi.

I premi netti sottoscritti sono risultati in calo dell’8% a 7,5 miliardi di sterline, anche a causa del corposo programma di dismissioni effettuato (e che avrà effetti anche nel 2015, visto che devono ancora essere completate le cessioni delle attività in Cina, Hong Kong, Singapore, Italia – a Itas Mutua – e della partecipazione di minoranza in India) e dalle azioni di portafoglio pianificate.

Il CEO del Gruppo, Stephen Hester (nella foto, di RSA Insurance Group), ha ricordato di essere entrato proprio un anno fa e che il mandato a cui si è legato prevedeva di affrontare tre priorità: “identificare accuratamente l’origine delle carenze nell’andamento di RSA, elaborare i piani per risolverle – affrontando anche le sfide interne alla compagnia e del mercato in modo da estrarre il potenziale della compagnia – e implementare concretamente tali piani. Le prime due priorità sono state realizzate in larga parte; la terza è ben delineata, ma servirà ancora molta applicazione per poterla portare a termine”.

“Come spesso accade nelle riorganizzazioni aziendali – ha proseguito Hester −, i costi complessivi si sono dimostrati superiori alle attese. Ma siamo stati in grado di affrontarli adeguatamente attraverso i maggiori proventi incassati dal programma di dismissioni, con il quale abbiamo riorientato la compagnia sulle sue attività chiave.

Il CEO del Gruppo ha anche spiegato come il 2014 sia stato un anno importante per RSA e che il Gruppo può ora guardare in avanti con basi strategiche e finanziarie molto più solide: “Siamo tornati in utile e distribuiremo un dividendo. La fidelizzazione dei nostri clienti si è dimostrata un punto di forza e gli utili dalle attività di sottoscrizione (escludendo l’Irlanda) hanno raggiunto livelli record. Abbiamo disposto un efficace razionalizzazione dei costi ed aumentato gli obiettivi di risparmio. Siamo quindi in una buona posizione per proseguire nei nostri progressi; e siamo determinati a percorrere questa strada nel 2015 e negli esercizi a venire”.

Intermedia Channel


RSA Group – Presentazione risultati preliminari 2014 (in inglese)

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