(Autore: Vitaliano D’Angerio – Plus24)
Intervista a Rosario Altieri, Presidente Alleanza coop italiane
«Stiamo facendo del nostro meglio per informare i lavoratori sulle modifiche normative, in particolare quelle relative al Tfr in busta paga. Organizziamo convegni e seminari ma c’è bisogno di maggiore attenzione e informazione sui mass media. È un argomento che riguarda migliaia di lavoratori». A parlare è Rosario Altieri (nella foto), presidente di Alleanza cooperative italiane, il coordinamento nazionale delle cooperative più rappresentative: 43mila imprese associate, 1,2 milioni di occupati e 140 miliardi di fatturato complessivo. L’associazione agisce anche in rappresentanza delle cooperative nei tre fondi di previdenza complementare Cooperlavoro, Previcooper e Filcoop.
Che valutazione dà al provvedimento sul Tfr in busta paga?
È un provvedimento diseducativo. La previdenza obbligatoria sarà sempre più penalizzata in futuro. A questo punto, un provvedimento del genere, dà un messaggio contraddittorio agli iscritti ai fondi e a quelli che dovrebbero iscriversi.
Quanti sono gli iscritti ai tre fondi del mondo cooperativo e a quanto ammonta il patrimonio in gestione?
Gli iscritti ai tre fondi sono 117mila per un patrimonio complessivo in gestione di oltre 1 miliardo di euro.
Ci sono richieste di trasferimento del Tfr in busta paga?
Sì, ma in misura inferiore rispetto ad altri fondi pensione. Certo se le richieste dovessero aumentare, ciò potrebbe crearci qualche difficoltà.
Il provvedimento sul Tfr in busta paga potrebbe spingere i tre fondi alla fusione per risparmiare sui costi?
Ci stiamo lavorando. È una soluzione, quella della fusione fra i tre fondi, utile a fare economie di scala e a ridurre i costi. Unendo le tre strutture potremmo raggiungere un’importante massa critica. È una strada però da verificare con i sindacati di categoria. Sono questioni importanti.
Cosa ne pensa della portabilità totale del contributo datoriale prevista dal disegno di legge sulla concorrenza?
Capisco l’ottica della semplificazione ma sull’argomento sono necessarie riflessioni approfondite.
Non temete un esodo di lavoratori? Come state informando iscritti e futuri iscritti?
È necessario far capire ai lavoratori i rischi che corrono in futuro sottraendo soldi ai fondi pensione. Certo, le informazioni che forniamo a tal proposito potrebbero sembrare di parte. Nonostante ciò continuiamo a confrontarci nei luoghi di lavoro, in convegni e seminari. A livello territoriale ci appoggiamo alle cooperative ma sarebbe necessario una campagna informativa anche da parte degli enti istituzionali.