(Autore: Maurizio Caprino – Quotidiano del Diritto)
Sì al testo base: da 8 a 12 anni per chi guida sotto l’effetto di droghe o alcol, da 6 a 9 per velocità doppia del limite o fuga. Previste le lesioni stradali
Accelera l’iter parlamentare per istituire nel Codice penale il reato di omicidio stradale: ieri, dopo mesi di discussioni, la commissione Giustizia del Senato ha adottato un testo base (sintesi dei cinque finora sotto esame, alcuni presentati quasi due anni fa) che prevede per questo delitto pene da otto a 12 anni per chi guidava sotto effetto di alcol (ma solo se il tasso supera 0,8 grammi/litro, mentre lo stato di ebbrezza scatta già da 0,5) o droghe e da sei a nove anni in caso di velocità almeno doppia di quella consentita o di fuga dopo l’incidente. L’arresto del responsabile diventerebbe obbligatorio e non più solo facoltativo. Inoltre, in questi stessi casi, verrebbe introdotto il delitto di lesioni personali stradali, punito con la reclusione da uno a sette anni, secondo una graduazione legata alla gravità delle ferite.
Sono sanzioni più pesanti rispetto a quelle previste attualmente dal comma 3 dell’articolo 589 del Codice penale, che riguardano l’omicidio colposo aggravato dalla violazione del Codice della strada riguarda ad alcol e droga. E per ora la commissione ha trovato un compromesso piuttosto severo, perlomeno sul campo di applicazione dei nuovi reati: le proposte di minima degli ultimi anni comprendevano solo alcol e droga. Resterebbe invece esclusa la generica “guida temeraria”, prevista da altre proposte.
Le pene, invece, non sono molto più pesanti delle attuali: per la deterrenza si punta soprattutto sull’”etichettatura” del reato, facendolo uscire dall’ambito dell’omicidio colposo strettamente inteso, che non fa paura a molti. Va poi notato che, almeno nelle lesioni non gravi, potrebbe scattare l’archiviazione per tenuità del fatto, appena introdotta col Dlgs 28/2015.
Il termine per gli emendamenti è stato fissato al 21 aprile ed è già molto probabile che alcuni passeranno. In particolare riguardo alla velocità (con una graduazione secondo tipo di strada e/o entità del limite vigente, visto che spesso ve ne sono di troppo bassi, imposti dai gestori della strada per scaricare responsabilità). Possibile anche una graduazione per tasso alcolemico o tipo di conducente (più severa per neopatentati e/o autisti professionali).
Il testo base è stato adottato su proposta del relatore, Giuseppe Luigi Cucca (Pd). In commissione c’è volontà condivisa di andare avanti, per cui Cucca confida in un esame rapido degli emendamenti, in modo da licenziare il testo entro metà maggio. Un’accelerazione dovuta non tanto all’incidente dell’ultimo weekend alle porte di Milano (che portato alcuni membri del Governo a non escludere un decreto legge), quanto alla sentenza della Cassazione che ha bocciato ancora l’alternativa all’omicidio stradale: il riconoscimento del dolo eventuale (cfr. “Incidenti, il no al dolo eventuale «rilancia» l’omicidio stradale”, di Maurizio Caprino, Il Sole 24 Ore, 13.03.2015).
Ma anche la via dell’omicidio stradale ha rischi, legati a una possibile incostituzionalità. Cucca ne è consapevole e dice che si è fatto di tutto per circostanziare al meglio il reato, riducendo i rischi.