Opinione della Settimana

Generali, con Liverani il “modello Germania” è apripista della fase 2

Giovanni Liverani (2) Imc

(di Piercarlo Fiumanò – Il Piccolo)

La strategia del top manager che guida la controllata tedesca ripescando la “filosofia del garage” di Steve Jobs

Giovanni Liverani (nella foto), nuovo numero uno delle Generali in Germania, madre friulana, padre romagnolo, ma triestino d’adozione con tre figli cresciuti a Trieste, riassume le caratteristiche del top manager “globetrotter” ma anche fortemente innovatore: «Mario Greco all’Investor Day di Londra ha annunciato forti investimenti in tecnologia per modernizzare processi che andranno a beneficio di tutte le business unit del gruppo, compresa la Germania», commenta.

L’avventura di Liverani nel Gruppo inizia 24 anni fa quando, dopo gli studi in ingegneria industriale al Politecnico di Milano, si trasferisce da Verona a Trieste. Dopo i primi due anni nell’ufficio studi della direzione centrale, viene inviato dal gruppo negli Stati Uniti per capire come funziona il sistema assicurativo americano. Inizia quello che definisce «un percorso diversificato». La svolta avviene quando Liverani entra nel ristretto gruppo di “creativi” che fonda Genertel, la compagnia diretta del Leone in tempi in cui la rivoluzione di Internet non aveva ancora preso forma. Genertel, racconta Liverani, nasce «in un piccolo appartamentino di viale XX Settembre talmente piccolo che eravamo costretti a organizzare l’archivio nella vasca da bagno». Inizia un periodo elettrizzante: «Tanto lavoro e molta creatività. Genertel è nata in un ambiente simile ai garage della Silicon Valley». La compagnia diretta del gruppo triestino accumula primati, come quello di avere lanciato il primo calì center in Italia nel settore finanziario. Tempi pionieristici: il primo cliente chiama dalla provincia di Como. Internet deve ancora arrivare: «Con Genertel – sottolinea Liverani – abbiamo creato a Trieste un’impresa solida che crea lavoro».

Liverani rientra nella direzione centrale. Cambia, come dice oggi, «campo di battaglia». Nel suo ruolo lavora con Sergio Balbinot, il top manager del Leone, oggi passato ad Allianz, che Liverani ritroverà come “avversario” in terra tedesca alcuni anni dopo. I due top manager oggi condividono lo stesso percorso sulla rotta Trieste-Monaco: «Abbiamo fatto scelte diverse, ma siamo rimasti amici». In quel periodo Liverani introduce la sua “visione” all’interno del quartier generale triestino: «Ho cercato di far crescere la consapevolezza nell’head office di quanto sia importante il cliente in una visione integrata del business: un vero e proprio asset». Un percorso valorizzato con l’arrivo di Mario Greco.

Nei cinque anni successivi fino al 2011 avrà infatti la responsabilità dei mercati di Austria, Germania e Svizzera seguendo poi la ristrutturazione del mercato italiano fino a quando Mario Greco gli affida la responsabilità della regione Emea (Europa, Middle East e Africa) dopo la nuova organizzazione del gruppo in sette aree geografiche. Deve abituarsi a quattro fusi orari: «È stata un’esperienza eccezionale anche se breve». Durerà un anno e mezzo.

All’inizio di quest’anno compie il gran salto e diventa numero uno in terra tedesca, secondo mercato del Gruppo che vale oltre 17 miliardi di euro con 15 mila dipendenti. Triestino con la passione per la montagna (due figli promesse dello sci scatenano il tifo in famiglia) affronta la nuova missione.

La Germania è un mercato cruciale per i piani di sviluppo in Europa: «Il nostro compito come manager è gestire bene tutte le risorse: non solo il capitale ma anche clienti, venditori e i nostri collaboratori. Qui in Germania c’è una cultura particolare nella gestione d’impresa che prevede una forte compartecipazione dei lavoratori», dice. Oggi diventa il primo italiano nella storia del gruppo triestino a guidare la controllata tedesca. In aiuto gli viene anche una perfetta conoscenza del tedesco e ascendenze familiari (parte della famiglia è originaria della Foresta Nera): «Sono arrivato in Germania con qualche asso nella manica. Ho chiamato una cinquantina di giovani manager delle società tedesche per rivedere il nostro posizionamento strategico, ho aperto un indirizzo mail dove tutti potessero farmi direttamente proposte e critiche. Sul mercato tedesco siamo secondi dopo Allianz. È un mercato che fa molti profitti nonostante i tassi quasi a zero. Questo scenario durerà ancora a lungo e sta esercitando una forte pressione sulle compagnie Vita. Il modello di business dell’assicurazione Vita subisce una pressione competitiva fortissima. Inoltre il prevedibile impatto delle regole di Solvency 2 nel 2016 può mettere sotto pressione i margini».

Da qui la missione che Greco ha affidato a Liverani: quello di consolidare e rilanciare il mercato tedesco. È della settimana scorsa l’annuncio del riposizionamento in Germania, che vede una forte semplificazione della struttura di governance del Gruppo con l’integrazione di Generali Deutschland Holding, Generali Versicherung e Generali Leben nella nuova Generali Deutschland Ag con sede a Monaco di Baviera. «Se vuoi correre la maratona non puoi pesare 100 chili», spiega Liverani: «Si diventa più efficienti riducendo i costi, semplificando la governance, affrontando la sfida competitiva di un’Europa che resta il continente più ricco del mondo». Liverani riscopre la “filosofia del garage” di Steve Jobs: «I tedeschi sono molto orientali alla tecnologia, vanno su Internet». Le Generali punteranno su qualità del servizio e innovazione e la Germania è destinata a fare da apripista nel disegno strategico di Greco che prevede forti investimenti in tecnologia. «Lavoreremo per essere all’avanguardia nello sviluppo di soluzioni assicurative basate su telematica, domotica e wellness management», spiega Liverani. La sfida si giocherà poi nel business vita dove «affrontiamo uno scenario “giapponese” sul fronte dei tassi con un nuovo modello di business con cui abbiamo delineato quello che pensiamo sarà il ““new normal” in Germania. Non focalizzeremo più il nostro business su prodotti tradizionali ma su prodotti ibridi che permettano anche maggiori performance grazie ai mercati».

In Germania la compagnia ha una forza multicanale su cui farà leva. Oltre che sulla rete agenziale Generali il Gruppo può contare sull’offerta di Cosmodirekt (compagnia diretta numero uno in Germania con 2,5 miliardi di raccolta, una gemella di Genertel) e AachenMuncher (che opera attraverso la fortissima rete dei 35 mila promotori finanziari DVAG) e su alcune compagnie specializzate. «Stiamo trasformando il nostro business e puntando su un’offerta dedicata a una clientela diversificata e sempre più esigente. Nell’assicurazione non esiste la Ford modello T: famosa per essere acquistabile in ogni colore, purché nera», evidenzia il manager. Oggi Liverani in Germania precisa sempre di «essere italiano», ma nei board quando parla di “my country” si riferisce alla Germania. Non è solo Realpolitik tedesca.

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