(di Lorenzo De Cicco – Il Messaggero Roma)
I dipendenti delle Assicurazioni di Roma ricorrono al Tar contro la liquidazione della Mutua comunale. Il ricorso verrà presentato domani dagli avvocati Vittorio Largajolli e Vanna Pizzi e si aggiunge ai due esposti già presentati, per danno erariale, alla Corte dei Conti, che un mese fa ha interrogato l’assessore al Bilancio Silvia Scozzese. L’azione legale, promossa da 70 dei 74 lavoratori di Adir, contesta il procedimento amministrativo che ha avviato la liquidazione (con la delibera 13 del 23 marzo scorso) e anche l’errata applicazione del decreto Salva Roma e della legge di stabilità del 2015, che prevede, per gli enti locali, «l’eliminazione delle partecipazioni non indispensabili».
Secondo il Campidoglio le Assicurazioni di Roma non sarebbero competitive rispetto al mercato. Per i ricorrenti invece l’operazione rischia di creare «un ingente danno economico» al Comune, che partecipa Adir al 74,35% insieme ad Atac (13,5%), Ama (9%) e Cotral (3,15%). Proprio Atac, in caso di liquidazione, dovrebbe versare immediatamente i 30 milioni di debito contratti con Adir. Il Comune invece vedrebbe congelati per i prossimi 15 anni i 300 milioni di euro delle riserve tecniche, bloccati fino alla liquidazione dell’ultimo sinistro.
OFFERTE IGNORATE – I dipendenti non contestano la scelta di alienare Adir dal controllo pubblico, quanto la decisione di chiudere un’azienda che negli ultimi 16 anni ha sempre avuto bilanci in attivo (+22 milioni nel 2014) e che ha un valore stimato di circa 100 milioni. Il Comune non ha preso in considerazione le due offerte di Am Trust Europe e NY Associate. Secondo i dipendenti, «ora si dovrà ricorrere a un broker privato che il primo anno offrirà tariffe competitive ma già dal secondo, analizzando il rapporto sinistri/premi dei primi 12 mesi, sarà costretto a triplicare le tariffe. Le pagheremo noi cittadini».