(di Franca Selvatici – la Repubblica Firenze)
Secondo l’accusa contraffatti certificati e ricevute per esami
Un avvocato, un factotum, un infermiere di Careggi e un cassiere di banca sono i principali indagati di un procedimento per falsi incidenti stradali, falsi certificati medici, false ricevute di centri di riabilitazione e ripetute sistematiche truffe alle compagnie di assicurazione. L’inchiesta del pm Giuseppina Mione e degli investigatori del commissariato di polizia di Rifredi ha portato alla luce un sistema ben congegnato per spillare rimborsi alle assicurazioni, con estese complicità. Il pm ha chiesto il rinvio a giudizio di 67 persone per reati che vanno dalla associazione a delinquere per i quattro indagati principali, alla truffa assicurativa, al falso in certificazione e in atto pubblico. Fra gli indagati anche un medico, due carabinieri e un poliziotto. I falsi incidenti contestati sono 24.
Secondo le accuse, fra il 2010 e il 2012 l’avvocato E. B. ha inoltrato alle compagnie di assicurazioni richieste di indennizzo per incidenti stradali mai avvenuti, corredando le pratiche con false certificazioni mediche e false ricevute per radiografie, cure e prestazioni fisioterapiche, e talvolta ha fatto transitare sul suo conto corrente le somme versate dalle compagnie ai soggetti indennizzati e ha incassato gli assegni falsificando le loro firme. Essenziale l’apporto di S. V.: secondo le accuse era il factotum dell’organizzazione, procacciava clienti, organizzava la messa in scena degli incidenti, precostituendo le false prove, e talvolta chiedeva alle false vittime di aprire un conto corrente per il versamento degli indennizzi o di farli accreditare su una carta di credito prepagata, da cui poi prelevava per sé e per i compiici oltre la metà delle somme versate dalle compagnie. Altrettanto essenziale l’apporto dell’infermiere M. L. M., che procurava falsi certificati medici su carta intestata di Careggi o di singole divisioni del policlinico e, secondo le accuse, si spacciava per fisioterapista e redigeva false ricevute per prestazioni fisioterapiche e di riabilitazione. Prezioso l’apporto di M. P., cassiere della Cassa di Risparmio di Firenze, che – secondo le accuse – negoziava in favore dell’ avvocato gli assegni delle compagnie di assicurazione in assenza dei soggetti indennizzati.
Quasi tutti i medici che risultavano aver firmato i certificati sono caduti dalle nuvole. Le loro firme erano false. Un ortopedico, invece, ha veramente redatto una perizia medico-legale su una donna che aveva riportato delle lesioni, ma si spacciava per un’altra.