Sulla base di quanto previsto dall’Accordo di Coordinamento sottoscritto il 31 marzo 2006, la Banca d’Italia, l’IVASS e la Consob hanno aggiornato l’elenco dei conglomerati finanziari italiani, ovvero dei gruppi societari che svolgono attività in misura significativa sia nel settore assicurativo sia in quello bancario e/o dei servizi di investimento.
La vigilanza sui conglomerati finanziari – si legge in una nota congiunta – viene esercitata, ai sensi del d.lgs. n. 142/2005 (“decreto conglomerati”), con gli strumenti della vigilanza supplementare che si aggiungono a quelli utilizzati per l’esercizio delle vigilanze settoriali, “al fine di monitorare in modo sistematico l’adeguatezza patrimoniale e la rischiosità del gruppo nel suo complesso, tenendo conto delle interrelazioni fra le attività assicurative e bancario/finanziarie svolte dalle sue diverse componenti”.
L’elenco al 31 dicembre 2014 comprende sei conglomerati finanziari sottoposti a vigilanza supplementare lo scorso anno; non è più identificato come conglomerato finanziario il Gruppo Carige, a motivo della cessione da parte di Banca Carige della partecipazione di controllo nelle compagnie Carige Assicurazioni e Carige Vita. La Banca d’Italia assume il ruolo di autorità coordinatrice su due conglomerati a prevalente attività bancaria (Azimut e Mediolanum) che includono istituzioni non qualificabili come “significative” nell’ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico, la Banca Centrale Europea su un conglomerato a prevalente attività bancaria (Intesa Sanpaolo) che include una istituzione “significativa”, l’IVASS sui due (Generali e Unipol) a prevalente attività assicurativa. Come previsto dall’art. 4 del citato decreto conglomerati, sono compresi nell’elenco anche i gruppi identificati come conglomerati finanziari ma esonerati dalla vigilanza supplementare per disposizione delle autorità competenti rilevanti (MPS e Unicredit).
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