(Fonte: Corriere del Trentino)
Sono iniziati ieri i lavori di sgombero delle macerie della Torre civica di Trento, dopo il furioso incendio di martedì: i vigili del fuoco hanno rimosso le travi appese alle funi. Intanto, Itas assicura: «Per la liquidazione dei danni i tempi saranno brevi»
Si moltiplicano nel capoluogo le iniziative a favore della ricostruzione della Torre civica cittadina, gravemente danneggiata dall’incendio di martedì. Dopo l’idea, lanciata da Matteo Molinari su Facebook, di organizzare un evento per raccogliere i soldi necessari al restauro, ieri a comunicare il proprio «impegno per la ricostruzione di uno dei simboli della comunità trentina» è stata Itas. «Già martedì — spiega la compagnia assicuratrice — il perito incaricato Itas è entrato nella torre per un primo sopralluogo e per valutare i danni. In questi giorni, il contatto tra Itas e ufficio tecnico del Comune è continuo: sono stati valutati i danni alle strutture e le modalità di intervento». Un lavoro delicato: «La Torre civica è un edificio tutelato. Per questo anche le fasi di sgombero dei detriti, primo passo per dare il via a restauro e ricostruzione e che Itas garantisce in tempi strettissimi, devono rispettare le disposizioni previste dalla normativa esistente». All’amministrazione, la compagnia «ha assicurato la massima tempestività nella liquidazione del danno, per contenere il più possibile i disagi a tutta la comunità e al flusso turistico della città».
E a dare la propria disponibilità in vista del recupero della struttura sono anche i restauratori. «In attesa di comprendere come una struttura appena consegnata abbia potuto incendiarsi — sottolinea Roberto Borgogno, presidente della categoria restauratori dell’Associazione artigiani — diamo la nostra piena disponibilità al recupero degli aspetti decorativi e di fruizione dell’opera, coinvolgendo le eccellenze della manodopera locale».
Intanto, i dirigenti provinciali e comunali attendono la relazione dei vigili del fuoco per iniziare a definire un quadro più approfondito sui danni alla struttura. «Per verificare la situazione ci possiamo basare solo sulla relazione», chiarisce il sovrintendente Sandro Flaim, prossimo alla pensione (il 13 andrà in ferie e dall’i novembre sarà sostituito da Franco Marzatico). «La quantificazione dei danni — gli fa eco Giuliano Franzoi, dirigente del Servizio edilizia pubblica del Comune — sarà possibile solo al termine dello smassamento, quando entreremo nella struttura. Poi effettueremo tutte le verifiche».