Opinione della Settimana

Generali, sì della vigilanza alla vendita Bsi

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(di Lino Terlizzi – Il Sole 24 Ore)

Via libera della autorità svizzera Finma al passaggio di proprietà della banca alla brasiliana Btg Pactual. Il ceo della banca svizzera Coduri: «L’annuncio arriverà nel giro di qualche settimana»

Dovrebbe essere ormai questione di settimane l’ingresso definitivo di Btg Pactual nella banca svizzera Bsi, ceduta al gruppo finanziario brasiliano dal gruppo Generali. La vendita è stata annunciata l’anno scorso, ma l’arrivo della luce verde da parte di tutte le autorità di vigilanza coinvolte ci sta mettendo il suo tempo. «L’approvazione della Finma (l’autorità elvetica, ndr) è arrivata a giugno – dice il ceo di Bsi, Stefano Coduried è un passaggio fondamentale per la chiusura della transazione, la cui tempistica è dettata dalle diverse autorità dei Paesi dove operiamo, circa una ventina. Si tratta quindi di un processo piuttosto lungo e, per correttezza nei confronti delle autorità e delle controparti, non entriamo nel dettaglio».

«Siamo comunque fiduciosi di poter annunciare nel giro di qualche settimana il definitivo passaggio di proprietà da Generali a Btg Pactual», prosegue Coduri.

L’istituto ticinese ha intanto reso note le cifre della prima metà del 2015. Bsi ha realizzato nel primo semestre un utile netto di 78,1 milioni di franchi, in progresso del 24,7% rispetto allo stesso periodo del 2014. L’utile lordo consolidato è aumentato del 20,8% a 130,7 milioni. I patrimoni in gestione si sono attestati a 81,8 miliardi di franchi, in calo rispetto ai 92,3 miliardi di fine 2014, soprattutto a causa del rafforzamento del franco svizzero. L’acquisizione netta di nuovi patrimoni è risultata negativa per 2,8 miliardi, principalmente per via dell’uscita di clientela istituzionale e del cambiamento della base di clientela. «La progressiva trasformazione della base di clientela – afferma Coduri – è il risultato di due processi: da un lato la graduale rifocalizzazione della banca verso i mercati in cui siamo più competitivi, che ha comportato anche l’uscita da alcuni mercati, e dall’altro il processo di regolarizzazione fiscale, un fenomeno che tocca tutta la piazza ormai da alcuni anni e che ha impattato senza tuttavia generare ingenti deflussi. Per quel che riguard la clientela istituzionale, questa tipologia di clientela è molto più variabile rispetto a quella privata». Per quel che concerne la voluntary disclosure italiana, Bsi ritiene di essere ben collocata: «Riscontriamo una buona predisposizione da parte della clientela – spiega Coduri – e penso che potremmo aspettarci una situazione simile a quella dei passati scudi fiscali, quando la piccola clientela ha optato per il rimpatrio fisico mentre i clienti di fascia alta hanno preferito lasciare in Svizzera i patrimoni regolarizzati. In ogni caso, come Bsi siamo ben posizionati anche grazie alla presenza di due filiali in Italia, una a Milano e una a Como».

Tornando ai conti del primo semestre, il vertice Bsi esprime soddisfazione e indica sia nella capacità di tenuta sul piano degli affari, sia nella riduzione dei costi, le ragioni del segno positivo nei conti. «Abbiamo ottenuto buoni risultati nelle attività di trading, in particolare sul forex – dice Coduri – controbilanciando così la riduzione dei ricavi da interessi e di quelli da commissione, che si sono mossi in linea con la riduzione dei patrimoni in gestione legata principalmente al forte apprezzamento del franco. D’altro canto, la riduzione dei costi dell’8% è la prima tangibile conferma del fatto possiamo essere più efficienti in termini operativi. Anche questo è un elemento importante per recuperare redditività ed essere competitivi. In prospettiva comunque intendiamo aumentare i nostri ricavi e le masse in gestione, pur continuando ad avere un occhio attento ai costi».

Ci sono da segnalare due nomine nell’ambito del Group executive board di Bsi. Reto Kunz è il nuovo chief risk officer dal primo agosto scorso. Kunz ha avuto in passato incarichi e responsabilità nel risk management and control in Credit Suisse, Ubs e Llb; è stato poi consulente indipendente nello stesso campo. Yves Bonzon sarà il nuovo chief investment officer dal primo gennaio 2016. Bonzon ha lavorato dal 1989 presso Pictet, dove ha ricoperto diversi incarichi ed è diventato cio di Pictet Wealth Management.

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