(Fonte: Corriere della Sera)
Gli austriaci della Vig (Vienna Insurance Group), un gruppo assicurativo quotato a Vienna tra i più importanti nell’Europa centrale (9 miliardi di raccolta premi), erano sbarcati in Italia otto anni fa con grandi speranze. Puntavano al 3% del mercato delle polizze e all’apertura di 350 agenzie entro il 2015. Il pacchetto Italia era gestito dalla controllata Donau assicurazioni, 148 anni di esperienza. E’ andata male, anzi malissimo, tant’è che negli ultimi mesi è stata avviata una pulizia a tappeto del portafoglio, dismesso per più di due terzi con proteste pubbliche (anche in questi giorni) dei dipendenti per le politiche aziendali «poco chiare».
Ma la Donau è comunque riuscita a conquistare la vetta di una classifica: quella delle sanzioni Ivass per violazione dei codici e delle regole assicurative. In genere è il ramo danni quello che produce la maggior parte degli interventi della vigilanza. Donau in questo settore nel 2015 è stata più volte sanzionata. Ma il dato sulle ordinanze di ingiunzione del 2014 è impressionante: Donau è la terza compagnia che per importo ha subito più sanzioni (2,8 milioni) dopo UnipolSai (3,9) e Carige Assicurazioni (2,86). Quasi tutte le «multe» sono riferite all’attività di Rc auto: Donau è seconda in classifica nel settore dopo UnipolSai. Però bisogna aggiungere un dettaglio importante: UnipolSai è leader nel Rca con una quota vicina al 30% e ha pagato il 18% del valore delle sanzioni comminate dall’Ivass, Donau invece ha lo 0,7% del mercato e ha pagato il 16,6% delle sanzioni. In tre casi l’Ivass ha presentato un conto da 500 mila euro per una lunga serie di violazioni e «illeciti seriali» per migliaia di posizioni. Per esempio, termini non rispettati per la formulazione dell’offerta di risarcimento al danneggiato o diniego ingiustificato o correttivi mai adottati per risolvere le disfunzioni. La Donau sembra essere stata la figlia un po’ troppo fuori controllo della compagnia austriaca.