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Rapporto Guy Carpenter sui rischi emergenti che impattano sul settore assicurativo (e riassicurativo)

Assicurazioni - Rischi emergenti Imc

Guy Carpenter – lo specialista a livello globale del gruppo Marsh nei servizi di intermediazione riassicurativa – ha pubblicato lo scorso fine settimana un nuovo rapporto – A Clearer View of Emerging Risks – nel quale vengono esaminati quattro settori chiave (Cyber, Tecnologia, Vita / Salute e Longevità, Fenomeni catastrofali e riserve) contraddistinti da rischi in continua emersione o ancora in larga parte non conosciuti.

“La comparsa di rischi globali sempre più complessi mette alla prova le modalità con cui il settore assicurativo e riassicurativo valuta, analizza e gestisce queste nuove categorie – commenta Will Garland, Head of Specialties di Guy Carpenter negli Stati Uniti –. Nel rapporto di quest’anno, il nostro obiettivo è stato quello di valutare le sfide che attendono il settore con particolare riguardo alla modellazione ed alla quantificazione dei rischi tecnologici più incombenti”.

Rischi Cyber

La natura evolutiva dei rischi cyber rappresenta una seria minaccia per istituzioni, comunità e singole persone. Le violazioni dei dati, ad esempio, sono di difficile previsione ed anche la forma potenziale ed il bersaglio dei prossimi attacchi cyber sono in larga parte sconosciuti. Una funzione chiave nella modellazione del rischio informatico sta cercando di determinare la probabilità di un evento e (una volta avvenuto) la portata del possibile danno. Nonostante i progressi fatti, la serie di dati storici e scientifici necessari a costruire modelli probabilistici – allo stesso modo di quanto succede per le catastrofi naturali – non è ancora una realtà per quanto concerne i rischi informatici. E questa lacuna, unita alla possibilità che una singola violazione possa avere un diffuso effetto domino, presenta all’industria assicurativa sia una sfida significativa che un’opportunità.

Rischi tecnologici

I rischi connessi alla tecnologia sono in continua evoluzione a causa della costante innovazione nei prodotti e nei processi. I settori nei quali sono attualmente più evidenti sono, ad esempio, la nanotecnologia, la tecnologia chimica e le innovazioni connesse. Oppure lo sviluppo dell’impiego commerciale di droni o di altri macchinari autonomi tecnologicamente evoluti, che potrebbero portare ad un aumento dei rischi derivanti dall’uso improprio di queste tecnologie.

“Questa fase di progresso tecnologico condurrà inevitabilmente verso categorie di rischio che non sono ancora adeguatamente rappresentate nei database storici – afferma David Lightfoot, responsabile di GC Analytics per le Americhe –. Le imprese assicurative e riassicurative dovranno quindi sviluppare modelli basati più su stime ed ipotesi che non sull’esperienza del passato. Districarsi tra ‘realtà e finzione’ diventa un passaggio critico nella valutazione del rischio tecnologico quando i dati storici a disposizione sono scarsi o totalmente assenti”.

Vita / Salute e Rischio di longevità

Anche il rischio di longevità sta rappresentando una preoccupazione crescente per compagnie assicurative e riassicurative. Tra i diversi indicatori che riguardano l’invecchiamento demografico, uno studio del 2012 curato dal Fondo Monetario Internazionale ha rivelato che i costi collegati all’invecchiamento della popolazione potrebbero aumentare del 50% nel caso in cui gli individui vivessero tre anni oltre la soglia dell’aspettativa di vita attesa.

Al di là dell’evidente impatto sul welfare pubblico a livello mondiale, il rischio di longevità rappresenta una sfida diretta per i gestori di fondi pensione ed erogatori di rendite previdenziali che stanno assumendo passività a vita intera. I cambiamenti negli indicatori di longevità sono difficili da quantificare, segnala Guy Carpenter, soprattutto in presenza di segnali che presentino profili di incoerenza con la modellazione del rischio a lungo termine connesso ai comparti Vita e Salute. Per assicuratori e riassicuratori il problema principale risiede nell’incapacità di misurare tale rischio e quindi anticiparne (e quantificarne) l’impatto.

Fenomeni catastrofali e riserve

Negli ultimi dieci anni, i sinistri connessi ai fenomeni catastrofali (compresa la responsabilità civile) sono generalmente cresciuti in frequenza e gravità, esponendo il settore assicurativo e riassicurativo a nuovi rischi, per i quali potrebbero non essere state effettuate le opportune disposizioni in materia di riserve. Alcuni sinistri di grande entità – un esempio storico ricordato da Guy Carpenter è quello dell’esposizione all’amianto – potrebbero colpire più categorie di assicurati all’interno delle diverse attività in cui operano le compagnie.

“I rischi emergenti devono essere attentamente considerati nella fase di costituzione delle riserve, in modo che i capitali siano adeguati a fronteggiare le potenziali perdite – ha dichiarato Vic Jenkins, Head of Technical Innovation dell’area EMEA –. Si tratta di rischi potenzialmente sistemici che possono provocare una reazione a catena, influenzando simultaneamente i livelli delle riserve anche su più esercizi ed esporre le compagnie ad una possibile insolvenza. I modelli comunemente utilizzati per la determinazione delle riserve si basano sui dati storici, un indicatore che potrebbe non essere disponibile per tutta una serie di rischi emergenti”.

“Il progresso scientifico è chiaramente destinato a proseguire con un tasso di velocità crescente e l’industria assicurativa / riassicurativa dovrebbe anticipare i rischi connessi alle nuove tecnologie, sviluppando nuovi prodotti e gestendo l’esposizione attraverso adeguati processi di problem solving – ha aggiunto Jenkins –. Questo ulteriore passo in termini di innovazione sarà in grado di tradurre i rischi in opportunità”.

Intermedia Channel


Guy Carpenter – A Clearer View of Emerging Risks (in inglese)

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