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Fondo Pensione Agenti, la risposta del Commissario Martinetto a SNA

Lettera aperta (3) Imc

Secondo il Commissario straordinario le osservazioni “appaiono del tutto inconferenti ed avulse dai contenuti del Piano”. Le fonti istitutive possono rideterminare disciplina, finanziamento, rendite presenti e future di un Fondo che non dispone dei mezzi patrimoniali adeguati. Risposta punto per punto e termine perentorio del 2 ottobre per superare i dubbi ed accettare il Piano

Con una lunga lettera di risposta (di cui troverete il link diretto in calce all’articolo) il Commissario straordinario del Fondo Pensione Agenti, Ermanno Martinetto, risponde punto per punto alla richiesta di chiarimenti dello SNA.

“Preme rilevare – esordisce Martinetto –, in via preliminare, che gran parte delle osservazioni formulate fanno riferimento a situazioni pregresse (risalenti fino a due anni fa), di competenza esclusiva del cessato Consiglio di Amministrazione (sciolto con provvedimento di Amministrazione straordinaria) e appaiono del tutto inconferenti ed avulse dai contenuti del Piano”.

Organo terzo che risponde direttamente alla COVIP, l’Amministrazione straordinaria, scrive il dr. Martinetto, “è tenuta ad operare entro i limiti assegnati dalla legge e dall’Autorità di Vigilanza, nel rispetto delle prerogative proprie delle Parti istitutive e sociali interessate alla sopravvivenza del Fondo” e ad essa “compete – come indicato dalla COVIP – la rilevazione e predisposizione di un’ipotesi tecnica di riequilibrio strutturale del Fondo alla quale auspicabilmente tutte le Parti dovrebbero aderire nell’interesse del Fondo stesso e dei suoi iscritti”.

Sull’asserzione dell’ impossibilità di pronunciarsi dello SNA, il “Nì” dello scorso 18 settembre, il Commissario cita la norma (art. 7 comma 2 bis del Dlgs 252/2005) secondo la quale, contrariamente a quanto affermato da Sna, “qualora i fondi pensione di cui al comma 1 che procedono all’erogazione diretta delle rendite non dispongano di mezzi patrimoniali adeguati in relazione al complesso degli impegni finanziari esistenti, le fonti istitutive possono rideterminare la disciplina, oltre che del finanziamento, delle prestazioni,con riferimento sia alle rendite in corso di pagamento sia a quelle future. Tali determinazioni sono inviate alla COVIP per le valutazioni di competenza”.

Quindi le Parti istitutive possono pronunciarsi e cercare una soluzione che salvi il Fondo.

Il Commissario poi, entra nel merito delle osservazioni di SNA e dice che “l’affermazione contenuta in premessa, relativamente all’acclarato “squilibrio finanziario prospettico”, non è corretta sul piano tecnico e, di conseguenza, può essere foriera di equivoci interpretativi circa la situazione effettiva del Fondo. Infatti, la situazione di squilibrio in cui versa il Fondo è, come già documentato da questa Amministrazione straordinaria, attuale e non “prospettico” in quanto le risorse disponibili, non risultano sufficienti da tempo, a garantire le prestazioni già maturate da pensionati iscritti al Fondo”.

Il Fondo, cioè, è in pericolo attuale e non prospettico.

In relazione all’osservazione che “l’appetibilità del Fondo per gli iscritti rispetto ad altre forme di previdenza complementare … non risulta trattato”, Martinetto precisa “che invece esso è elemento centrale e anima del piano di equilibrio”. La nuova gestione a contributi definiti dove affluiranno tutti i contributi versati da Imprese ed Agenti “consente agli attuali iscritti di “liberarsi”, dal 2016, dell’iniquità delle regole attuali del Fondo che li obbligano a finanziare la generosa promessa pensionistica che ha originato il disavanzo accertato”.

Le successive quattro pagine costituiscono le risposte alle richieste di chiarimenti che il Commissario Martinetto riprende dalla lettera SNA con esempi e norme volti a dissipare dubbi ed incertezze.

Sul fatto lamentato da SNA che “…il piano di equilibrio … non chiarisce e non indica….”, la risposta è precisa: “Specifici argomenti che, per quanto già rilevato in premessa, hanno costituito oggetto di esame e discussione da parte del disciolto Consiglio di Amministrazione del Fondo a partire dal dicembre 2013”. Argomenti dunque già esaminati e trattati da altro Organo e in altri tempi. “Pur nella obiettiva difficoltà di trovare un collegamento tra la situazione di allora (in un contesto quindi, di altra natura) e i contenuti del Piano – prosegue –  si riportano di seguito i chiarimenti richiesti”.

L’elenco che segue riporta le risposte fornite punto per punto alla lettera dello SNA del 18 settembre scorso:

  1. “Se siano state adottate misure al fine della necessità di considerare in capo a ciascun iscritto la facoltà di esercitare il diritto di trasferimento della posizione contributiva”. La risposta è affermativa, trattandosi di un diritto previsto dalla legge e quindi indiscutibile;
  2. Con riferimento al rendimento del patrimonio, il Commissario Martinetto ricorda che il Piano è stato elaborato in questi ultimi due mesi, quindi in una situazione dei mercati finanziari ben diversa da quella del dicembre 2013 a cui si riferisce la richiesta di SNA;
  3. Con riferimento al trasferimento, le valutazioni attuariali tengono conto, per le anzianità pregresse, della facoltà degli iscritti di trasferirsi al altra forma di previdenza complementare;
  4. Sulla “gradualità del tempo”,  il Commissario fa presente che non essendosi concretizzata la condizione di un accordo tra le Fonti istitutive e di un piano di ammortamento correlato, procrastinare di 10 anni il raggiungimento dell’equilibrio tecnico esporrebbe il Fondo ad un’elevato rischio di default;
  5. Con riferimento all’equità dei sacrifici dei pensionati, il Commissario ricorda che le pensioni della Gestione ordinaria vengono ridotte in modo differenziato tra lo 0% ed il 40% a seconda che siano considerate “normali” (corrispondenti al valore di trasferimento), alte (valore compreso tra 1 e 3 volte) o “molto alte” (importo almeno doppio di quanto sarebbe derivato dal montante dei contributi). Per le pensioni integrative si applica una riduzione del 5% e del 10%, secondo regole illustrate nelle tabelle allegate al Piano che, comunque, prevede una clausola di salvaguardia in base alla quale la riduzione del trattamento pensionistico complessivo di ciascun iscritto non risulta mai superiore al 35%;
  6. Sulla gradualità delle riduzioni, poiché le pensioni erogate nel passato risultano frutto di una promessa pensionistica squilibrata che ha prodotto pensioni superiori a quelle che si sarebbero potute ottenere da qualsiasi altro fondo di previdenza complementare facendo ricadere di fatto l’onere sugli iscritti attraverso la maggiorazione dei contributi è necessario che la correzione sia tempestiva e definitiva. Le riduzioni previste per i pensionati sono abbastanza allineate con quelle degli attivi;
  7. Sull’aumento della contribuzione, il Commissario Martinetto sottolinea come l’intervento sia prerogativa esclusiva delle Parti sociali;
  8. In merito al realizzo delle plusvalenze e al tasso di interesse utilizzato per il calcolo delle riserve tecniche, il Commissario richiama l’attenzione sul fatto che l’interesse ipotizzato del 3,5% dovrà essere realizzato attraverso la gestione efficiente e prudente del patrimonio che non esclude la graduale realizzazione nel tempo delle plusvalenze di portafoglio. L’eventuale realizzazione di tutte le plusvalenze latenti in un’unica soluzione (tutto e subito) comporterebbe la necessità di ricalcolare le riserve tecniche ad un tasso di interesse più basso con conseguente incremento delle stesse;
  9. Con riferimento al coinvolgimento degli iscritti, il Commissario fa presente che il Fondo si trova in Amministrazione straordinaria. Il Piano è sottoposto all’approvazione della COVIP e successivamente mediante informativa agli iscritti secondo le norme previste;
  10. Gli agenti ancora in attività e non ancora iscritti potranno aderire al Fondo senza versare i contributi pregressi;
  11. Il Piano presentato è stato condiviso con il Comitato di Sorveglianza.

La lettera ampiamente esaustiva si conclude con l’augurio che le “puntuali indicazioni ed i dettagliati chiarimenti sopra forniti consentano alla Vs. Associazione sindacale di poter superare i dubbi e le incertezze scaturiti dalla Vs prima analisi del piano e di poter quindi esprimere, entro il termine perentorio del 2 ottobre 2015, la Vs. formale accettazione del Piano stesso, nell’ interesse di tutti gli iscritti al Fondo (Pensionati e Agenti in attività)”.

La palla passa dunque ora a SNA, in zona Cesarini.

Intermedia Channel


Fondo Pensione Agenti – Risposta ufficiale del Commissario straordinario Ermanno Martinetto a SNA

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