Opinione della Settimana

Scelgono le assicurazioni migliori, ora la Borsa li premia

Luciano Lucca (3) Imc

(di Francesco Cancellato – Linkiesta)

Il broker assicurativo Assiteca è sbarcato nel mercato Aim, dedicato alle piccole imprese. «Ci è sembrato estremamente utile per il nostro progetto di crescita»

Alzi la mano chi sa cosa sia un broker assicurativo. Tranquilli, è un’azienda con cui forse alle persone/ai privati non capita granché di avere a che fare. In pratica, lavora nell’interesse delle aziende gestendo i rapporti con le compagnie di assicurazioni e suggerendo le migliori polizze, ai minori costi. E che, come spesso accade in Italia, ha un mercato fatto di pochi colossi internazionali come Aon, Marsh e Wills e tante piccole, spesso piccolissime, realtà locali. E poi c’è Assiteca: «Nel mercato italiano del brokeraggio ci sono quasi 2.000 aziende: più di 1.900 fanno meno di due milioni di euro di fatturato. Poi ce n’è una trentina che ne realizza da 2 a 10 milioni, alcune si posizionano tra 10 e 20 milioni e poi ci sono i tre big internazionali. A ridosso dei quali ci siamo noi di Assiteca».

A parlare è Luciano Lucca (nella foto), che di Assiteca è Presidente: «Siamo la più grande realtà italiana del settore. Nel 1982, quando siamo nati, il mercato era molto più piccolo e semplice, erano gli anni in cui la figura del broker si stava imponendo. Già da allora, tuttavia, abbiamo marcato la nostra differenza».

La parola magica è una sola e si chiama progetto imprenditoriale: mentre gli altri rimanevano piccoli, Assiteca ha sempre avuto nel mirino la crescita: «Abbiamo fatto tre scelte, per crescere – spiega Lucca –. Siamo partiti con un programma di presenza territoriale sul Paese, mentre gli altri erano fermi in poche grandi città, e quindi ci siamo rivolti alle medie imprese, quelle che più avevano bisogno di affiancamento e competenze del broker».

Il vero valore aggiunto è la qualità della proposta: «Abbiamo una metodologia innovativa e una reputazione consolidata – spiega ancora Lucca –. Già nel 1995 avevamo bilanci certificati e l’allora rettore della Bocconi, il professor Luigi Guatri, come presidente. Il mercato si stava evolvendo e ci siamo certificati per la qualità: siamo stati la prima realtà del mercato ad applicare il modello organizzativo 231, la prima a redigere il bilancio sociale, la prima a lanciare nel 2000 un sito comparativo delle tariffe RC Auto».

Il sito, per la cronaca, si chiama6sicuro e, oltre a consentire il confronto e l’acquisto di polizze auto, è stato un mezzo per promuovere il marchio: «I giornali e le televisioni ci citavano ogni volta che si parlava di tariffe RC Auto». Segnale, questo, di un’attenzione alla comunicazione rara per un soggetto che opera in un mercato business to business: «Abbiamo vinto il premio Databank quale miglior sito internet – spiega Lucca – e il premio “Insurance Elite” di Milano Finanza come miglior broker assicurativo. Noi abbiamo avuto una strategia. Non quella di rincorrere la dimensione, ma di qualificare il brand».

La tensione alla crescita è legata a un doppio filo alle acquisizioni di altre realtà che operano sul mercato: «È dai primi anni 2000 che stiamo seguendo questa strada – spiega Lucca –. Abbiamo perseguito la politica della territorialità, acquisendo realtà locali che ci permettevano di rafforzare la nostra presenza o di creare presidio».

La quotazione è l’ultimo tassello di questo processo di crescita: «Oggi l’azienda è della mia famiglia e io sono più vicino ai 70 che ai 65 – spiega Lucca –. Ho due figli molto giovani. Avevo davanti tre strade: vendere, tirare i remi in barca, oppure rafforzarla e capitalizzarla attraverso la finanza per dare ai miei figli una realtà più forte». Il progetto della quotazione è partito lo scorso febbraio ed è stato molto veloce: «Aim è stato sempre molto discusso, per via dello scarso flottante. Noi ci siamo domandati come fare per far crescere la nostra azienda, abbiamo studiato il mercato Aim e ci è sembrato estremamente utile per il nostro progetto di crescita. Eravamo già molto strutturati e non abbiamo avuto un percorso né difficile, né faticoso. A luglio eravamo già quotati».

Dalla quotazione, Assiteca ha raccolto 7,4 milioni di euro in controvalore per l’11,92% del capitale sociale. Per ora, quei soldi, Assiteca li ha tenuti, in attesa di spenderli: «Sono nel cassetto, per crescere ancora. Non abbiamo messo sul mercato un grande flottante, ma abbiamo ritenuto di farlo per farci conoscere, per lavorare agli obiettivi prefissati», spiega Lucca. La vera differenza però è un’altra: «Se il palazzo prima aveva muri, adesso ha i vetri. Siamo più esposti, dobbiamo ancor più fare di trasparenza e visibilità il nostro punto di forza».

Assiteca ha chiuso il Bilancio consolidato pro-forma al 30 giugno 2015 con ricavi lordi pari a 58,6 milioni di euro, un Ebitda pro-forma pari a 7,9 milioni di euro e un risultato netto pari a 3,3 milioni di euro.

«I risultati che il gruppo ha conseguito nel 2015 sono molto soddisfacenti – conclude Lucca – e confermano il consolidamento della crescita in termini di ricavi e di Ebitda in linea con le previsioni. Negli ultimi due anni il gruppo è cresciuto con la propria capacità finanziaria di oltre il 30% in termini di ricavi lordi. La quotazione al mercato Aim e il relativo aumento di capitale, rappresentano nuove e importanti risorse finanziarie che andranno a sostenere e potenziare ulteriormente il nostro sviluppo».

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