(di Sabrina Tomè – il Mattino di Padova)
La magistratura contabile contesta indebiti versamenti ad Assidoge per il triennio 2006-2008. Via degli Scrovegni pronta a rivalersi sulla società
Conti milionari in arrivo alle aziende sanitarie il cui servizio di brokeraggio era curato da Assidoge di Mirano. A spedirli la Corte dei Conti che ora chiede la copertura del danno erariale provocato dall’aver “strapagato” la società (che si occupava di affidare l’attività assicurativa di copertura dei sinistri in corsia) rispetto alle tariffe di mercato. Trai destinatari di quei conti c’è anche l’Usl 16 (di Padova, ndIMC) con riferimento al triennio 2006-2007-2008: per ciascun anno sarebbero stati fatti “pagamenti indebiti” ad Assidoge spa per 440 mila euro, per un totale di 1 milione 320 mila euro. Somme che, stando alla magistratura contabile, sono state versate in eccesso: la provvigione chiesta da Assidoge era del 24,76% contro quella di mercato del 4%.
L’Usl 16, da parte sua, si prepara a rivalersi sull’azienda di brokeraggio e per questo, nei giorni scorsi, il direttore generale Urbano Brazzale (che ha ereditato il problema) si è rivolto a un avvocato per valutare di agire non solo nei confronti di Assidoge, ma anche di Assidoge Ibc srl a cui nell’estate dello scorso anno è stato ceduto un ramo d’azienda. La batosta sulle casse della sanità padovane arriva a seguito dell’indagine della Guardia di Finanza sulla gestione del ramo assicurativo in regime di monopolio. Al centro dell’inchiesta c’è dunque Assidoge: la società veniva utilizzata in affidamento diretto per scegliere le compagnie di assicurazioni che successivamente partecipavano alle gare d’appalto «per la gestione stragiudiziale dei sinistri di Rct delle Aziende Usl ed ospedaliere del servizio sanitario regionale». Il monte assicurativo annuale della sanità veneta ammontava all’epoca a circa 80 milioni di euro e la srl era broker di 18 Usl su 22 oltre che di una azienda ospedaliera su due. La società applicava una provvigione che le permetteva di incassare una somma stimata dagli investigatori intorno ai 10 milioni di euro annui.
Il sistema è andato avanti fino al marzo 2014 quando il governatore Luca Zaia, diversamente dal predecessore Giancarlo Galan, decide di indire una gara per la scelta del broker. Si scopre così che la società vincitrice applica una commissione di gran lunga inferiore rispetto a quella di Assidoge; la magistratura contabile decide pertanto di verificare la situazione. Le conclusioni a cui arriva la Procura generale della Corte dei Conti è che l’affidamento diretto dell’incarico «ha generato un danno erariale di 3.126.232 euro derivante dalla mancata indizione di una evidenza pubblica, nonché dal ruolo assunto dal broker Assidoge Srl che, oltre alla funzione di Broker, si è autonomamente appropriato anche dell’esclusività dei rapporti con le diverse com pagnie assicuratrici nella fase di gestione dei sinistri». E ancora: «La società risulta aver gestito il pagamento dei premi relativi al servizio in maniera totalmente discrezionale, concordando il premio da versare direttamente con le società assicuratrici all’insaputa di qualsiasi organo all’interno degli enti pubblici». A rifondere il danno sono stati chiamati i manager della sanità che all’epoca parteciparono al processo di assegnazione del brokeraggio.