Secondo il quinto sondaggio annuale sui rischi aziendali pubblicato da Allianz Global Corporate & Specialty, l’interruzione delle attività (Business interruption, BI) rimane per il 4° anno consecutivo il rischio principale e le nuove cause potenziali di perdite per BI sono gli attacchi informatici, l’instabilità geopolitica e i guasti IT. L’evoluzione del mercato e gli incidenti informatici (questi ultimi aumentati di 11 punti percentuali rispetto all’analisi precedente; cinque anni fa erano considerati come fattore di rischio solo dall’1% degli intervistati, contro l’attuale 28%) appaiono per la prima volta fra i tre principali rischi a livello mondiale. Le aziende sono preoccupate per la maggiore sofisticazione degli attacchi informatici, ma tendono a sottovalutare i guasti IT che causano costosi blackout
Nel 2016, la percezione del rischio da parte delle imprese sta sostanzialmente cambiando. Se le aziende sono meno preoccupate dei rischi tradizionali, come catastrofi naturali o incendi, i loro timori crescono per l’impatto di altri eventi negativi, come la forte concorrenza di mercato e gli incidenti informatici. Sono questi i risultati dell’Allianz Risk Barometer 2016, il quinto sondaggio annuale sui rischi aziendali pubblicato da Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS), che ha contattato oltre 800 risk manager ed esperti nel campo assicurativo di più di 40 Paesi.
Secondo il rapporto, l’interruzione delle attività e della supply chain (Business interruption, BI) rimane per il quarto anno consecutivo il rischio principale per le aziende a livello mondiale (38%). Molte aziende sono tuttavia preoccupate che le perdite dovute a BI, che solitamente derivano da danni materiali, siano sempre più provocate da attacchi informatici, guasti tecnici o instabilità geopolitica, ovvero da danni immateriali.
Fra i primi tre rischi aziendali rientrano per la prima volta “l’Evoluzione del mercato” (seconda posizione, 34%) e gli “Incidenti informatici” (terza posizione, 28%). Questi ultimi sono anche indicati come il più alto rischio per le aziende nei prossimi dieci anni. Le catastrofi naturali perdono invece due posizioni rispetto alla scorsa rilevazione, classificandosi al quarto posto e riflettendo il fatto che nel 2015 le perdite dovute a disastri naturali hanno raggiunto il loro livello minimo dal 2009.
“Il panorama dei rischi per le aziende sta mutando poiché molti settori industriali stanno vivendo una trasformazione importante – spiega il CEO di AGCS, Chris Fischer Hirs –. Le nuove tecnologie, l’aumento della digitalizzazione e ‘l’Internet delle cose’ stanno modificando il comportamento degli imprenditori e influenzando l’operatività industriale e i modelli di business. Tutto questo apre per le imprese moltissime opportunità, ma vi è la necessità di una risposta ad ampio raggio. In quanto assicuratori, dobbiamo collaborare con i nostri clienti per aiutarli ad affrontare queste nuove sfide in modo completo”.
Più di un terzo delle risposte (34%) ha indicato l’evoluzione del mercato, quali l’aumento della concorrenza o la volatilità/stagnazione, come uno dei tre principali rischi aziendali del 2016, portando questa nuova tipologia di rischio (che nell’Allianz Risk Barometer 2015 appariva in classifica con voci separate e non come un unico rischio) al secondo posto. L’evoluzione del mercato, sottolineano i curatori del rapporto, è particolarmente sentita in settori come l’engineering, i servizi finanziari, la produzione, il marittimo, il farmaceutico e i trasporti, per i quali si colloca fra i tre principali rischi aziendali. Inoltre rappresenta una delle due principali preoccupazioni in Europa, Asia Pacifico e Africa & Medio Oriente.
Molte aziende si trovano ad affrontare un numero crescente di ostacoli che minacciano la loro redditività e talvolta anche i loro modelli di business: “Le aziende cercano continuamente di rimanere attrattive con il cliente e di emergere in un ambiente competitivo e in rapida evoluzione, creando nuovi prodotti, servizi o soluzioni innovative – spiega Bettina Stoob, Head of Innovation di AGCS –. I cicli di innovazione stanno diventando sempre più brevi, le barriere per l’accesso al mercato sono sempre più deboli; la digitalizzazione è in rapido aumento e vengono adottate nuove tecnologie disruptive per contrastare l’ingresso nel mercato di start-up sempre più agili”. Nel contempo, le aziende devono anche far fronte a cambi o novità nella legislazione, e devono così aumentare i requisiti di sicurezza o le limitazioni all’import/export.
Un’altra crescente preoccupazione per le aziende a livello globale è caratterizzata dagli incidenti informatici, che comprendono cyber-crime e violazioni dei dati, ma anche guasti IT. Con il 28% delle risposte, gli incidenti informatici sono aumentati di ben 11 punti percentuali rispetto all’analisi precedente, passando per la prima volta dalla quinta alla terza posizione. Cinque anni fa, nel primo report Allianz Risk Barometer, gli incidenti informatici erano considerati come fattore di rischio da appena l’1% degli intervistati. Secondo l’analisi, a seguito di un incidente informatico le principali cause di perdita economica per le aziende riguardano la perdita di reputazione (69%), l’interruzione delle attività (60%) e la richiesta di indennizzo a seguito di violazione dei dati (52%). Le aziende sono quindi sempre più preoccupate dalla crescente pericolosità degli attacchi informatici.
“Gli attacchi degli hacker stanno diventando sempre più mirati, durano più a lungo e possono provocare un’invasione continua”, evidenzia Jens Krickhahn, esperto di assicurazioni informatiche per AGCS. Se gli attacchi informatici stanno aumentando per frequenza e gravità, le aziende non devono sottovalutare la pericolosità di un guasto operativo nei settori altamente digitalizzati e connessi: “Un semplice guasto tecnico o un errore da parte di un utente può dar luogo ad un importante blackout del sistema IT, provocando danni alla produzione o alle supply chain”, afferma Volker Muench, esperto AGCS di property underwriting. “Una maggiore attenzione e un migliore controllo dei sistemi sono necessari per evitare grandi perdite informatiche per BI”, aggiunge Krickhahn.
Come anticipato, l’interruzione delle attività rimane infatti il pericolo principale per il quarto anno consecutivo, indicato dal 38% del campione. Le perdite per BI nelle aziende stanno in effetti aumentando, rappresentano – rispetto al decennio scorso – una percentuale maggiore delle perdite complessive e spesso superano ampiamente le perdite materiali dirette, come mostra l’analisi AGCS sugli indennizzi assicurativi. Le cause principali di interruzione delle attività temute dalle aziende sono le catastrofi naturali (51%), seguite dagli incendi/esplosioni (46%).
Secondo i dati del sondaggio, tuttavia, le aziende multinazionali si preoccupano sempre più dell’impatto negativo dell’instabilità geopolitica, poiché guerre o sommosse possono influire sulle loro supply chain, mentre i dipendenti o i beni possono essere oggetto di atti terroristici. “Nel 2016 e negli anni successivi le aziende dovranno prepararsi ad affrontare un’ampiagamma di eventi negativi – segnala Axel Theis, Membro del board di Allianz –. Il crescente impatto della globalizzazione, della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica crea infatti problemi crescenti”.
Intermedia Channel
Allianz Risk Barometer – Top Business Risks 2016 (in inglese)
Allianz Risk Barometer 2016 Appendix (in inglese, contiene ulteriori grafici e tabelle)