(di Jole Saggese – Milano Finanza)
La divisione Insurance di Intesa Sanpaolo, costituita dalle compagnie assicurative Intesa Sanpaolo Vita, Fideuram Vita, Intesa Sanpaolo Assicura e da Intesa Sanpaolo Smart Care, ha chiuso il 2015 con un risultato netto in crescita del 25,7% e una raccolta di 27 miliardi. È il primo bilancio aggregato. «I risultati», chiarisce Nicola Fioravanti (nella foto), responsabile della divisione insurance del Gruppo, «riflettono una partnership che funziona e risponde al principio dell’unica squadra al servizio del cliente».
Domanda. Come definirebbe il primo bilancio aggregato tra Intesa Sp Vita e Fideuram Vita?
Risposta. Eccellente. Abbiamo chiuso il 2015 con 630 milioni di risultato netto, in crescita del 25% sull’anno precedente. La divisione Insurance contribuisce per il 23% al risultato netto consolidato del gruppo Intesa Sanpaolo. La raccolta lorda di 27 miliardi è ben articolata tra i diversi prodotti, sia quelli tradizionali, i cosiddetti ramo primo e multiramo, che quelli di natura più finanziaria quali le unit linked. Da poco abbiamo anche lanciato un nuovo prodotto unit linked con protezione.
D. Come saranno i prossimi mesi, continuerete a crescere con questo ritmo?
R. Abbiamo un budget importante per il 2016. Continueremo a dare il nostro contributo al gruppo e la strategia sul ramo Vita sarà quella dell’ulteriore consolidamento. Siamo leader in Italia e, con la diversificazione dell’offerta siamo cresciuti tanto. In particolare, nel 2015 siamo cresciuti del 40% nel Danni, mercato che invece ha visto una contrazione. Continueremo a crescere anche nel 2016 diversificando e offrendo prodotti aggiuntivi alla nostra gamma auto e casa, con le novità dell’offerta salute e un nuovo prodotto dedicato alle pmi.
D. Come è cambiato l’atteggiamento dei risparmiatori italiani nei confronti dei prodotti assicurativi alla luce dell’instabilità dei mercati e delle nuove regole del bail-in?
R. I nostri prodotti hanno un buon appeal sui risparmiatori, sia nella forma tradizionale a capitale garantito che nella tipologia multiramo, che unisce alla garanzia del capitale anche i potenziali rendimenti futuri. Il rendimento di un comparto assicurativo va misurato sul medio periodo, tra 5 e 7 anni mediamente. Questo significa che in periodi di volatilità come quello attuale è preferibile e importante affidarsi alla consulenza dei gestori della banca, evitando il fai da te e facendo scelte razionali.
D. Nel 2015 avete dovuto affrontare la sfida dei tassi bassi e probabilmente sarà così ancora per molto tempo. Questo per voi cosa comporta?
R. Comporta l’adattamento della strategia di gestione del portafoglio e dei clienti. È necessaria una diversificazione degli investimenti: abbiamo già iniziato nel 2015 e proseguiremo nel 2016 a valutare ed effettuare investimenti in asset alternativi, che in un’ottica di medio periodo danno rendimenti superiori rispetto ai titoli governativi e ai corporate bond. Non offriamo, inoltre, soltanto prodotti di ramo primo, che con tassi bassi darebbero rendimenti più limitati, ma anche prodotti multiramo e di ramo terzo. Bisogna guardare l’investimento assicurativo in un’ottica di medio termine per ottimizzare il rendimento e attenuare l’effetto della volatilità dei mercati di questo momento.
D. Come prosegue il piano industriale di Intesa e che impatto ha sulla divisione Insurance?
R. Abbiamo superato le aspettative del nostro piano industriale specifico e continueremo a dare il nostro contributo al piano del Gruppo. Il 2015 si è chiuso molto bene, il 2016 è un anno di svolta. Saremo accanto alle nostre reti distributive e ai nostri clienti con un’offerta dedicata che risponde ai loro bisogni, cercando di costruire prodotti e servizi ad hoc. Riusciamo a unire i servizi all’offerta di prodotti assicurativi, in modo da offrire una proposta completa grazie alla sinergia tra le diverse anime del nostro gruppo.