(di Loredana Demer – Il Secolo XIX Imperia)
Controlli incrociati con le compagnie assicurative
Si allarga a macchia d’olio l’inchiesta della polizia urbana sulla truffa assicurativa. Non è escluso, infatti, che oltre alle due agenzie già finite nel mirino dei vigili, possano esserci altri agenti coinvolti nell’indagine avviata tre settimane fa. Agenti che invece di “mettere in cassa” quanto ricevuto dai clienti avrebbero gestito diversamente il denaro seppur abbiano poi rilasciato, come nulla fosse, il regolare certificato di avvenuto pagamento. Gli investigatori stanno acquisendo altri documenti proprio in queste ore.
E ieri si sono rivolti direttamente alle case madri delle varie compagnie assicuratrici per ottenere le carte necessarie per confrontare e incrociare i dati raccolti, compresi gli elementi forniti durante le varie testimonianze rese dagli automobilisti multati, sentiti come “persone informate sui fatti”. Ogni situazione accertata viene analizzata nei dettagli perché la truffa è costata ad almeno una decina di automobilisti 750 euro: risultavano, infatti, tutti privi della necessaria copertura assicurativa pur avendo pagato la quietanza richiesta.
Dieci casi su quaranta, rilevati dal “Falco 193”, il nuovo sistema di controllo delle targhe automobilistiche adottato dal Ministero dei trasporti che fornisce in tempo reale dati sulla revisione dei veicoli e sulle assicurazioni. La polizia urbana sospetta però che gli automobilisti vittime della truffa possano essere molti di più. E che gli agenti interessati dalla vicenda non operino soltanto sul territorio di Bordighera.
Il voluminoso dossier verrà poi inviato alla Procura. Gli inquirenti, nel frattempo, invitano gli automobilisti a verificare con il proprio assicuratore l’avvenuta registrazione del pagamento della polizza e, soprattutto, se multati dalla polizia urbana perché trovati privi di copertura assicurativa «a sporgere denuncia contro gli agenti che li hanno frodati».
Un’inchiesta complessa, riguarda un mondo, quello delle assicurazioni, finito in passato altre volte nel mirino degli inquirenti. Alcuni agenti bordigotti sono stati, infatti, costretti, non molto tempo fa, a presentare denuncia ai carabinieri per aver scoperto che “colleghi” operanti in altre città avevano emesso attestati di rischio o certificati falsi. Una volta che i clienti si sono poi presentati nelle agenzie di Bordighera si è capito che la documentazione presentata per una nuova assicurazione era, invece, “tarocca”. Indagini nelle quali sono rimasti coinvolti alcuni clienti sospettati di complicità dato che indicando una classe di rischio inferiore nella polizza, la quota da pagare sarebbe stato minima.