Opinione della Settimana

Previdenza complementare e sviluppo, una “mission (im)possible”

Pianificazione previdenziale Imc

(Fonte: Salone del Risparmio)

L’industria è a un punto di svolta nelle sfide del sostegno all’economia reale e della previdenza. Quest’ultimo è anche il tema centrale della plenaria di chiusura del Salone del Risparmio 2016

“Lo sviluppo di una previdenza integrativa moderna e l’ampliamento degli strumenti d’investimento possono cambiare l’attuale sistema di finanziamento alle imprese. La sfida è dirigersi verso un futuro in cui un mercato dei capitali più grande e soluzioni di investimento a lungo termine possano favorire la crescita economica convogliando flussi crescenti di risparmio verso l’economia reale”. Con queste parole il Salone del Risparmio (in programma a Milano dal 6 all’8 aprile prossimo – ndIMC) presenta il percorso numero 2, quello dedicato all’investimento di lungo termine, alla previdenza e al sostegno dell’economia reale.

Il percorso culmina con una conferenza intitolata I prodotti pensionistici individuali paneuropei: un volano per la previdenza integrativa e per il risparmio di lungo termine (8 aprile – ore 15.00 – Auditorium Silver), appuntamento che chiude l’edizione 2016 del Salone, L’incontro è interamente dedicato alla nuova sfida dei prodotti pensionistici individuali, lo sviluppo del cosiddetto “terzo pilastro previdenziale”, da attuarsi attraverso la creazione di un prodotto standardizzato, regolato a livello europeo, con caratteristiche che lo rendano distribuibile in tutti i Paesi dell’Unione europea.

L’obiettivo dichiarato dalla Commissione Europea all’interno dell’Action Plan on building on Capital Markets Union sembra, infatti, quello di voler avviare la nascita dei “401k” (i piani pensionistici statunitensi a contribuzione definita – ndIMC) in versione europea. I PEPPs (Pan-European Personal Pension Product), questo l’acronimo dei nuovi prodotti armonizzati, sono in pratica un “contenitore”, uguale per tutti i cittadini europei che sia strutturato come uno strumento flessibile, capace di rispondere alle molteplici esigenze previdenziali dei cittadini europei, soprattutto quelli sprovvisti di una copertura previdenziale di secondo pilastro.

Ma è soprattutto sul tema fiscale (si parla di una tassazione agevolata e differita) che il dibattito potrebbe essere più articolato. Per assicurare il successo dei PEPPs, infatti, un ruolo cruciale giocherà il regime fiscale applicabile a questi prodotti: a tal fine, dovrebbero essere riconosciuti almeno i benefici fiscali ad oggi applicati, a livello nazionale, a prodotti della stessa natura. Tuttavia, dal momento che la fiscalità è materia demandata all’autonomia degli Stati membri, i PEPPs, per essere davvero standardizzati e commercializzati in tutti i Paesi dell’Unione tramite un passaporto europeo, dovranno in qualche modo conciliare questa autonomia con le esigenze di armonizzazione.

Sono chiamati a affrontare tutti questi argomenti personaggi illustri del mondo accademico e delle istituzioni, oltre ad autorevoli esponenti dell’industria. Interverranno, tra gli altri, Olivier Guersent (Direttore Generale DG FISMA – Commissione Europea), Terrance Odean (Professor of finance – University of California) ed Enrico Zanetti (Viceministro dell’Economia e delle Finanze).

Per parlare più approfonditamente di sostegno all’economia reale è in programma una conferenza intitolata Il finanziamento delle piccole e medie imprese da parte dei fondi comuni: mission (im)possible? (7 aprile – ore 13:45 – Sala Yellow 3) che prevede l’intervento del Presidente Consob Giuseppe Vegas. Il sistema finanziario italiano ed europeo, finora largamente dipendente dal credito bancario, sarà infatti sempre meno in grado di fornire da solo al sistema produttivo, quindi all’economia reale, un ammontare di risorse adeguato al finanziamento della ripresa e dello sviluppo. Un’anomalia più volte evidenziata da diverse ricerche e sempre più penalizzante per le imprese di minori dimensioni, per le quali risulta più difficile far fronte alla restrizione creditizia del sistema bancario.

Anche le autorità di vigilanza fanno appello a una reale diversificazione delle fonti di finanziamento e ad una reciproca concorrenza: elementi considerati oramai indispensabili per assicurare al settore produttivo una provvista di capitali adeguata e stabile nel tempo. In questo contesto le società di gestione più volte hanno affermato di essere pronte a giocare un ruolo centrale nel processo di diversificazione delle fonti di finanziamento. Ma per molti i fondi comuni non sono ancora in condizione di poter competere realmente con le banche su questo fronte. L’incontro intende, appunto, definire più chiaramente i limiti e i punti di forza di uno strumento nato per la gestione del risparmio e che ora è pronto a cogliere la sfida di questa “mission (im)possible” richiesta dall’economia reale.

Nell’ambito del percorso tematico sulla previdenza è in programma, infine, una conferenza che intende disegnare il quadro generale sulla situazione nel nostro Paese. Il titolo dell’appuntamento è Le sfide della previdenza in Italia: evoluzione e tendenze dei modelli gestionali (6 aprile – ore 16:30 – Sala Yellow 3) in cui è prevista la partecipazione di Gian Paolo Ruggiero del Dipartimento del Tesoro (MEF) e di autorevoli rappresentanti dell’industria.

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