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Indagine internazionale ING 2016, italiani ancora poco soddisfatti del proprio livello di risparmio

Risparmio - Salvadanaio (4) Imc

Disponibili i risultati dell’Indagine internazionale – realizzata dal dipartimento di Consumer Economics ING di Londra – su come 15.000 consumatori in 15 Paesi percepiscono il risparmio e il debito personale: solo l’8% degli italiani è riuscito a risparmiare di più, mentre risulta più bassa rispetto alla media europea (41% contro 50%) la percentuale di connazionali con debiti personali

Secondo quanto emerge dall’ultima Indagine internazionale sul risparmio realizzata dal dipartimento di Consumer Economics ING di Londra su un campione di 15mila consumatori nei 13 Paesi europei in cui l’istituzione finanziaria olandese è presente (Turchia inclusa), oltre a Stati Uniti e Australia, il “comfort netto” degli italiani si allinea con quello medio europeo. Se combinassimo in un unico indicatore, il comfort netto, la soddisfazione per il risparmio (savings comfort) e il disagio per il debito personale (debt discomfort), la posizione dell’Italia risulterebbe allineata alla media europea.

Lo studio del dipartimento di Consumer Economics ING di Londra si pone l’obiettivo di comprendere come gli individui percepiscano la propria situazione finanziaria in relazione alle dimensioni del risparmio e del debito personale, definizione che include prestiti personali, carte di credito, scoperto di conto corrente, prestiti da famigliari e credito al consumo, ma che esclude i mutui.

L’Indagine 2016 rivela come gli italiani si confermino poco soddisfatti del proprio livello di risparmio, con il 17% degli intervistati che si dichiara tale (era al 15% un anno fa), sorpassati per pessimismo solo dai polacchi (12% di pessimisti), contro una media europea del 26%, stabile rispetto ad un anno fa. A guidare la classifica, così come lo scorso anno, l’Olanda dove ad essere soddisfatto è il 43% degli intervistati (42% un anno fa).

Per i curatori dell’indagine, non è certo sorprendente che i più soddisfatti siano in generale anche coloro che durante l’anno passato sono riusciti ad incrementare i propri risparmi. Solo l’8% degli italiani (in base al campione intervistato) ha risparmiato di più nel corso del 2015, mentre il 34% ha riportato una diminuzione di risparmio ed il 31% lo indica stabile. Con un +1 il “comfort netto” italiano resta comunque molto distante da quello registrato in Olanda, Lussemburgo e Gran Bretagna, che guidano la classifica rispettivamente con +28, +25 e +21.

ING - Indagine internazionale risparmio 2016 - Comfort netto (2) Imc
Tabella 1 – Nella prima colonna la percentuale di chi si dice a proprio agio con i risparmi (savings comfort). Nella seconda la percentuale di chi si dice a disagio con il debito personal, mutui esclusi (debt disconfort). Nella terza il delta tra i due valori, detto comfort netto. Fonte: ING International Survey Savings 2016

Se la capacità degli italiani di accumulare nuovo risparmio appare ancora piuttosto limitata, solo il 41% ha tuttavia debiti personali contro una media europea del 50%. Per i curatori dell’indagine è quindi comprensibile che solo il 16% degli intervistati si dichiari a disagio per il proprio livello di indebitamento a fronte di un dato medio europeo del 25%.

ING - Indagine internazionale risparmio 2016 - Debito personale (2) Imc

Tabella 2 – Percentuale di individui che dichiarano di avere una qualche forma di debito personale per paese. Fonte: ING International Survey Savings 2016

Fra gli italiani che hanno visto crescere i risparmi, la ragione più frequentemente citata (dal 43%) è l’aumento del reddito regolare, mentre il 32% indica che l’aumento sia frutto di una decisione deliberata. Le due ragioni più frequentemente addotte da coloro che hanno invece visto i propri risparmi diminuire sono invece l’occorrenza di spese inattese (40%) e la necessità di compensare il calo del reddito (38%).

Le maggiori difficoltà dagli italiani ad accumulare risparmi trovano riscontro nei comportamenti di spesa. Se il consumatore medio europeo dichiara di aver aumentato la spesa per otto categorie su dieci tra quelle oggetto dell’indagine, gli italiani dichiarano invece un incremento in tre sole categorie: cibo, mutui o affitti, sanità. In calo invece la spesa per trasporti e arredamento della casa; una contrazione più netta interessa infine le spese più voluttuarie come vacanze, tempo libero, abbigliamento e cura della persona ma anche , pi risparmi a fini pensionistici.

ING - Indagine internazionale risparmio 2016 - Soddisfazione (2) Imc

Tabella 3 – Percentuale di intervistati che si dichiarano soddisfatti o molto soddisfatti dei propri risparmi. Fonte: ING International Survey Savings 2016

“L’indagine sembra confermare che la debole ripresa economica avviatasi nel 2015 ha avuto sinora una ricaduta ancora limitata sulla capacità degli italiani di accumulare nuovo risparmio – ha commentato Paolo Pizzoli, Senior Economist ING Bank Italia. In un contesto di elevata incertezza, i consumatori hanno mantenuto un atteggiamento prudente, probabilmente in attesa di conferme sulla sostenibilità della ripresa dell’occupazione. In assenza di pressioni al rialzo sul fronte delle retribuzioni, l’occupazione resta la determinante fondamentale del recupero del reddito disponibile delle famiglie. Queste, che possono vantare un livello di indebitamento relativamente basso, dovrebbero continuare a beneficiare della maggior disponibilità ad erogare credito da parte del sistema bancario, confermata recentemente dalla Banca d’Italia”.

Intermedia Channel


ING – Indagine internazionale sul risparmio 2016 (in inglese)

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