(di Anna Messia – Milano Finanza)
Oggi la pronuncia per la ricusazione dell’arbitro contro Somma
Dopo tante battaglie legali durate lunghi mesi oggi è attesa una pronuncia cruciale nell’ambito della disputa da 2 miliardi di euro che vede contrapposti il colosso assicurativo AmTrust e il suo ex agente distributore italiano, Antonio Somma. La giudice civile del Tribunale di Milano, Laura Cosentini, dovrà decidere sulla domanda di ricusazione del presidente del lodo arbitrale Marco Lacchini, chiesta da AmTrust. E la sua pronuncia è destinata a rappresentare un punto di svolta nell’intricata vicenda, che nel frattempo si è arricchita di colpi di scena, che vanno dalla chiamata in campo di un’agenzia investigativa privata israeliana, ingaggiata dagli americani, a nove proiettili lasciati davanti l’abitazione del responsabile italiano della compagnia, ovviamente senza mittente. Perché le accuse che hanno portato AmTrust a chiedere la ricusazione dell’arbitro sono decisamente pesanti, come emerge anche dagli atti del ricorso depositato al tribunale di New York dal colosso americano (leader nel mercato delle polizze sulla sanità e quotato al Nasdaq) contro Somma e Lacchini lo scorso 6 aprile e rivelato dal settimanale americano Barron’s.
Secondo l’accusa, le prove raccolte dagli 007 israeliani, contenute in registrazioni audio, dimostrerebbero che Somma avrebbe corrotto Lacchini per avere la certezza di spuntarla nei due arbitrati che a Milano vedono contrapposte AmTrust e le società del manager napoletano, che ha chiesto danni alla compagnia per avere interrotto prima del tempo il contratto di distribuzione in esclusiva di polizze per ospedali e medici in Italia, che li avrebbe legati fino al 2025. Risarcimenti che arriverebbero appunto alla cifra monstre di 2 miliardi di euro, visto il giro d’affari raggiunto nel frattempo in Italia dalla compagnia (che assicura il 60% degli ospedali e circa 40 mila camici bianchi), ma che, secondo Am Trust, sono del tutto infondati. Anzi, nella denuncia presentata a marzo al tribunale di New York il colosso Usa contrattacca e accusa Somma di aver tentato di mettere sotto pressione il titolo AmTrust diffondendo voci secondo cui la richiesta di risarcimento miliardaria avrebbe potuto avere effetti sulla solidità del gruppo, inviando anche comunicati stampa agli analisti statunitensi che seguono la società.
Ma AmTrust ha anche avviato un ricorso nel Regno Unito e ha accusato Somma di avere trattenuto in anticipo 50 milioni di future provvigioni. Per tale questione Somma è stato rinviato a giudizio dalla Procura di Torre Annunziata per appropriazione indebita ed è stato anche radiato dall’Ivass, l’autorità di controllo del settore assicurativo. Negli atti della denuncia depositata a New York si legge anche Somma avrebbe detto ai due investigatori israeliani, presentatisi a lui come rappresentati di potenziali investitori cinesi nel mercato italiano, di essere certo di spuntarla nel lodo contro Am Trust grazie a una relazione di natura «pecuniaria» con uno degli arbitri, identificato poi dallo stesso Somma in Lucchini. Accuse pesanti, come detto, rispedite al mittente dai diretti interessati.