(di Federica Micardi – Quotidiano del Lavoro)
Il nuovo Codice degli appalti mina la stabilità delle Casse di previdenza delle professioni tecniche, che abitualmente operano con contratti pubblici. L’allarme è stato lanciato dai diretti interessati, cioè Inarcassa (ingegneri e architetti), Cipag (geometri), Epap (agronomi e forestali, attuari, chimici, geologi) ed Eppi (periti industriali) attraverso una lettera inviata alla presidenza del Consiglio, ai ministeri delle Infrastrutture e del Lavoro e all’Autorità anticorruzione.
Gli enti previdenziali sottolineano alcune criticità su cui chiedono al legislatore di intervenire per evitare di mettere in crisi il sistema previdenziale delle professioni e di creare situazioni di “concorrenza sleale” tra professionisti e società. Se i primi infatti sono tenuti ad una serie di adempimenti previdenziali, per le società di ingegneria e le Stp invece l’obbligo sembra perdere di forza in assenza di controlli e di sanzioni.
In particolare il testo del Dlgs 50 del 18 aprile 2016 non fa menzione del contributo integrativo, demandandone la determinazione alle singole Casse, senza però prevedere l’obbligo di tale contributo anche per le società di ingegneria o le società di professionisti.
Sempre a tutela del sistema previdenziale le Casse tecniche chiedono l’estensione dell’«intervento sostitutivo della stazione appaltante» (ex Dpr 207/2010) anche alle Casse ricordando che anche l’Anac in un parere espresso a Inarcassa nell’ottobre 2011 si era detta favorevole. Rischi reali, secondo il presidente Adepp, l’associazione delle Casse dei professionisti, Alberto Oliveti: «È un copione purtroppo già visto in altri settori – afferma – quando le norme non sono chiare le società tendono a non pagare i contributi, facendo venire meno le risorse necessarie a pagare le pensioni dei professionisti che lavorano».
Le Casse tecniche segnalano poi alcuni correttivi che potrebbero favorire la legalità del sistema. In materia contributiva si chiede che oltre al Durc, che verifica la correttezza dei versamenti fatti a Inail ed Inps, venga chiesta la certificazione dei versamenti fatti alla Cassa.
Sulle società di ingegneria chiedono che la loro iscrizione nel Casellario istituito nel 2000, sia condizione necessaria per ottenere nuovi affidamenti. Le Casse, infine, si offrono per collaborare con il ministero per l’istituzione della Banca dati degli operatori economici di prossima istituzione.