(di Fulvio Ferrari – Libertà)
La metà dei 149 imputati chiede di concordare la pena, per gli altri abbreviato o processo
Maxi-processo per i falsi incidenti stradali: la metà dei 149 imputati ha chiesto di patteggiare la pena. Dei rimanenti diversi hanno annunciato di voler essere giudicati con il rito abbreviato, altri sono decisi a scegliere la strada del processo ordinario. Per quattordici delle persone coinvolte il giudice Maurizio Boselli è stato costretto a disporre la sospensione del processo in quanto dichiarati irreperibili dalle forze dell’ordine. I patteggiamenti verranno confermati dal giudice il prossimo 29 giugno. Le udienze precedenti al 29 (è stato fissato un fitto calendario) serviranno a discutere i riti abbreviati e le richieste di rinvio a giudizio.
L’udienza preliminare dovrà comunque essere conclusa entro il prossimo 30 giugno, ultimo giorno in cui il giudice Boselli sarà in servizio nel Tribunale di Piacenza prima del trasferimento in quello di Milano.
La maxi-inchiesta dei carabinieri di Rivergaro era scattata nel 2014 e grazie all’attività investigativa dei militari erano stati individuati centinaia di falsi incidenti. Una prima trance dell’indagine aveva portato a scoprire un centinaio di persone, novanta delle quali hanno già patteggiato la pena.
L’accusa più grave per gli imputati è quella di associazione per delinquere (ne devono rispondere in sei), quasi tutti gli altri di fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona. Molti sono accusati anche di falsità ideologia o materiale. Avrebbero organizzato un numero definito “indeterminato” di truffe alle compagnie assicuratrici organizzando e quindi denunciando incidenti stradali inesistenti o simulati e predisponendo documentazione falsa per certificare lesioni personali a carico dei falsi infortunati. Nel processo sono parti lese le assicurazioni UnipolSai, Reale Mutua, Italiana, Generali, Aviva Italia Holding, Alleanza Toro, Itas Mutua, Società Cattolica e Axa.