(Fonte: Il Resto del Carlino)
«Paghiamo dal 2009 111mila Euro all’anno» – «La tempestività dei rimborsi rappresenta un grande vantaggio»
Di sicuro non basterà fare il Cid come per un incidente all’incrocio sotto casa, ma il Comune di Ascoli potrà incassare fino a cinque milioni di euro grazie all’assicurazione sul terremoto. Proprio così. La polizza (riferita ovviamente agli immobili di proprietà comunale) era stata stipulata in un altro anno simbolo delle grandi tragedie italiane, il 2009. E oggi, purtroppo, si chiude quel cerchio aperto allora. Tutto era cominciato dalla conta dei danni che pure il sisma dell’Aquila aveva causato nella capoluogo piceno. In quel periodo Guido Castelli stava iniziando il suo primo mandato da sindaco. «Capii ben presto — racconta oggi — che il conto da pagare era alto. Il terremoto aveva danneggiato chiese ed edifici pubblici, tra cui il municipio e la pinacoteca. Dovetti subito fare i conti con il patto di stabilità e con l’esigenza di togliere al più presto le transenne e le impalcature che nascondevano i nostri gioielli, le nostre attrazioni turistiche».
E come arrivaste all’assicurazione?
«Mi venne in mente l’idea e, visto che dovevamo fare le gare per le varie assicurazioni, ne parlai con il nostro consulente, il broker Alessandro Preziosi. E abbiamo trovato questa compagnia, la Bta Insurance Company, cui abbiamo aggiudicato la polizza ‘All Risk’ a seguito di una procedura di gara aperta».
E ora passate all’incasso, dunque. Ma quali sono le cifre?
«Il premio annuale lordo è di 111.150 euro, il massimale di 5 milioni. Magari non altissimo, ma comunque significativo».
E i tempi?
«Questo e l’altro aspetto fondamentale, perché la tempestività del rimborso è un grande vantaggio, considerando che le procedure pubbliche di finanziamento dei lavori post terremoto sono lunghe».
La polizza sulle calamità è un tema che ogni tanto toma e più spesso sparisce. Ma se un Comune come Amatrice o un suo residente andasse fra qualche tempo a bussare a un’assicurazione, cosa si sentirebbe rispondere?
«Beh, è vero che il mercato assicurativo italiano non è tale da invogliare operazioni di questo tipo. Ma ci potrebbe essere un patto reciproco: io ti assicuro se tu hai fatto lavori di adeguamento antisismico. E lo Stato dovrebbe fare la sua parte, agevolando iniziative come la nostra».