L’Associazione sta per lanciarsi “in una agguerrita battaglia” per difendere il diritto dei consumatori ad acquistare polizze da operatori professionali e riconosciuti. Il presidente Fabrizio Premuti: “Se il settore assicurativo non vuole perdere la sua funzione sociale deve darsi una ripulita anche nella distribuzione. Intermediari, unitevi a noi per dire basta a sotterfugi ed inganni”
Konsumer Italia ha deciso di dire basta “all’approssimazione ed alla superficialità” nella vendita di prodotti complessi come le polizze. “Fuori dalle agenzie assicurative e dalle altre sedi deputate alla distribuzione di polizze da parte di soggetti regolarmente iscritti al Registro Unico degli Intermediari – segnala l’associazione consumeristica – esistono situazioni di intermediazione assicurativa assolutamente poco chiare, dove il contratto d’assicurazione viene “piazzato” senza nemmeno far visionare al cliente le condizioni di polizza”.
“Un esempio sono i concessionari d’auto – spiega il presidente Fabrizio Premuti (nella foto) – ma la stessa cosa avviene nelle sedi delle società di finanziamento, dove per ottenere un prestito si è costretti a sottoscrivere una polizza di cui non si sa nulla e che spesso non si è nemmeno consapevoli di aver acquistato”. E secondo l’associazione, finora nessuno “si è preoccupato di valutare quanto sia costata ai consumatori l’intermediazione farlocca”.
Il tema, sottolinea ancora Konsumer Italia, tocca anche molto da vicino tutto il mondo della distribuzione assicurativa professionale. Per questo motivo Premuti auspica l’attiva collaborazione delle rappresentanze di categoria degli intermediari professionisti: “Dateci una mano, un sostegno reale in questa battaglia che va non solo a tutela dei diritti di quei consumatori che affermate di voler difendere, ma anche dei vostri stessi interessi!”.
“Chiediamo il supporto di quegli operatori titolati a vendere prodotti assicurativi – prosegue il presidente di Konsumer Italia – per dire basta a sotterfugi ed inganni in assicurazione. Di polizze contro i tagli, acquistate dal barbiere, non ne possiamo più! Se il settore non vuole perdere la sua funzione sociale deve darsi una ripulita anche nella distribuzione, o non è liberalizzazione di mercato ma libero massacro”.
“Prima di tutto – promette infine Premuti – compieremo un’indagine accurata, acquisendo ogni tipo di testimonianza. A seguire, battage mediatico, interrogazione parlamentare, denuncia a tutte le Authority di Vigilanza (Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, Ivass, Garante della Privacy). Vi assicuro che se vogliamo sollevare un polverone, lo sappiamo fare bene”.
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