Nel 2015 sono triplicati (a 2,7 miliardi di dollari) gli investimenti in Insurtech, ovvero nella tecnologia applicata al settore assicurativo. I nuovi trend impatteranno i modelli di business nel corso dei prossimi tre anni, chiamando anche le compagnie tradizionali a sfruttare l’innovazione tecnologica per trasformare la propria catena del valore ed avvicinarsi sempre di più al nuovo “linguaggio” del cliente
L’Insurance Day 2016, organizzato da MF-Milano Finanza e Accenture e svoltosi venerdì 30 settembre a Milano, ha fatto emergere come, in un mercato sempre più complesso e dinamico che pone sfide difficili da vincere, le compagnie assicurative debbano fare leva sull’innovazione tecnologica per competere con successo negli scenari futuri. Come ha rilevato Daniele Presutti (Senior Managing Director e responsabile Insurance di Accenture) durante il suo intervento, il digitale rappresenta la chiave per trasformare la catena del valore ed ottimizzare la relazione con il cliente attraverso una nuova governance che apra le aziende all’Open Innovation.
Un cambiamento che, secondo Accenture, è già in atto: gli investimenti in Insurtech (ovvero nella tecnologia applicata al settore assicurativo) sono triplicati a livello mondiale durante il 2015, passando a 2,7 miliardi di dollari dai circa 800 milioni del 2014. Una trasformazione, quella guidata dal digitale, che deve però essere arricchita ed integrata con un’evoluzione organizzativa di pari passo.
L’analisi di Accenture è iniziata con una retrospettiva sulla situazione del mercato assicurativo italiano, nel quale i risultati continuano ad essere positivi, seppur con tassi di crescita ridotti rispetto agli anni precedenti (+2,5% a 146,9 miliardi di Euro per la raccolta premi 2014-2015; dati ANIA, l’Assicurazione Italiana 2015) ma ancora tra i più elevati rispetto a quello dei principali paesi europei (+2,1% nel Regno Unito, +2,4% in Francia e +3,3% in Spagna).
Il comparto Vita ha registrato una crescita del 4% rispetto al 2014, mentre il comparto Danni ha segnato una contrazione dell’1,8%, soprattutto a causa del continuo peggioramento della raccolta nel comparto Auto. A partire dal 2016 si prevede tuttavia una contrazione del trend (-7,1% nella raccolta premi), a causa dell’inversione di tendenza relativa al comparto Vita, (-9%), i cui volumi hanno guidato il mercato negli ultimi anni.
In questo contesto incerto, secondo Accenture è possibile identificare due trend in grado di impattare l’evoluzione del mercato assicurativo:
- I clienti, con esigenze sempre più differenziate ed estese e con esperienze d’acquisto fortemente influenzate da altri settori, come i G.A.F.A.A. (ossia i grandi gruppi “Disruptors” Google, Amazon, Facebook, Apple e Alibaba), che creano nuove aspettative e condizionano le modalità di relazione delle compagnie con la propria clientela.
Come dimostra una ricerca Accenture che include anche l’Italia (Accenture Global Insurance Consumer Survey) e che analizza il comportamento d’acquisto dei clienti a livello globale su un panel di oltre 30.000 intervistati, il cliente assicurativo può essere categorizzato a livello macro in tre distinti segmenti:
- “Nomadi Digitali”: con un incidenza del 40% costituiscono il cluster più numeroso e rappresentato da consumatori mediamente più giovani (38% Gen. Y, tra 22 e 34 anni; 40% Gen. X, tra 35 e 50 anni; 16% Baby Boomer, tra 51 e 64 anni). Si dimostrano pronti per la transizione al “solo online”, ritenendosi a loro agio nell’utilizzo della tecnologia (circa 85% del segmento utilizzerebbe consulenza “computerizzata” per l’acquisto di una polizza) e sostituirebbero il ROPO (“Research Online Purchase Offline”, l’attività di ricerca delle informazioni attraverso canali online per poi procedere all’acquisto offline) con un’esperienza «solo online» (64%);
- “Value Explorer”: con un’incidenza del 24% rappresentano da consumatori mediamente più “senior” (29% Baby Boomer, tra 51 e 64 anni; 8% Senior, oltre 65 anni; 23% Gen. Y, tra 22 e 34 anni) e con un reddito mediamente più basso (55% tra i 25.000 e i 75.000 dollari). Ricercano un adeguato rapporto qualità/prezzo, che viene considerato il primario driver di scelta, ma considerano ancora a valore la relazione con il proprio assicuratore (circa il 67% del segmento);
- “Quality Seeker”: con un’incidenza del 36%, danno valore preponderante alla qualità del servizio (il 45% lega la qualità del servizio alla fiducia nella compagnia) e dimostrano di essere «aperti» all’utilizzo di nuove tecnologie (40%), ma solo se queste ultime sono in grado di garantire un’esperienza migliore (ad esempio, più veloci e/o più convenienti).
- Innovazione tecnologica, in continua accelerazione e diversificazione, con impatti dirompenti sul modello di compagnia. Per Accenture questa “disruption” è dimostrata:
- Da un lato, dal citato forte incremento negli investimenti in InsurTech (la tecnologia applicata al settore assicurativo), il cui valore è triplicato a livello globale, passando da circa 800 milioni di dollari nel 2014 a circa 2,7 miliardi nel 2015 e denotando un tasso di crescita superiore rispetto agli investimenti complessivi in Fintech (da 12,7 a 22,3 miliardi)
- Dall’altro, da nuovi trend tecnologici che, secondo lo studio annuale “Accenture Technology Vision”, impatteranno il modello di business del settore assicurativo nei prossimi tre anni, e in particolare:
a) Intelligence automation: il 90% degli executive assicurativi italiani ritiene che l’intelligenza artificiale verrà integrata in ogni aspetto del business per garantire una riduzione dei costi, l’aumento dell’efficienza operativa e principalmente l’innovazione e la creazione di nuovi modelli di business;
b) Platform Economy: il 94% degli intervistati considera l’organizzazione «platform based» (ossia basata sulle collaborazioni con un ecosistema esterno) come la base per nuove opportunità di crescita e per un cambio del modo di fare business delle imprese;
c) Liquid Workforce: le organizzazioni che investono in innovazione sono oggi alla ricerca di tecnologia che non sia solo più «disruptive», ma che funzioni anche come facilitatore per la trasformazione delle persone, dei progetti e delle intere organizzazioni in un sistema altamente adattabile. Il 97% degli intervistati considera fondamentale disporre di una forza lavoro più fluida e flessibile per meglio supportare l’innovazione;
d) Digital Trust: La pervasività delle nuove tecnologie solleva nuove potenziali problematiche di rischio digitale. Il 77% degli intervistati considera le tematiche di sicurezza e privacy come componenti fondamentali del nuovo contesto. Senza fiducia, le imprese non possono condividere e utilizzare i dati, e i sistemi di sicurezza più avanzati rappresentano un modo per rafforzare le relazioni con i clienti attraverso una maggiore sicurezza;
e) Predictable Disruption: Ogni azienda oggi è consapevole del potere di trasformazione del digitale. L’84% degli intervistati ritiene prioritario reinventarsi ed evolvere prima di essere rivoluzionate dall’esterno.
Nasce l’Insurer of Change
Secondo Accenture, il cambiamento è già in atto: oltre a numerose start-up che sviluppano tecnologie per il settore assicurativo e player digitali che si affacciano sul mercato, anche alcune compagnie tradizionali stanno sfruttando l’innovazione tecnologica per trasformare la loro catena del valore ed avvicinarsi sempre di più al nuovo “linguaggio” del Cliente.
Tra gli esempi concreti degli effetti di questo nuovo scenario Accenture cita la compagnia statunitense Progressive, che ha stipulato un accordo con Generali per rafforzare le rispettive competenze nell’ambito dei Data Analytics e potenziare l’offerta di prodotti personalizzati (soprattutto grazie alla telematica); TROV, player statunitense che ha sviluppato un nuovo ed innovativo modello di underwriting (l’attività specifica delle assicurazioni relativa alla selezione e valutazione del rischio delle polizze vendute ai clienti) “on demand”, quindi su richiesta, completamente personalizzabile e a breve termine. TROV ha recentemente siglato una partnership sul mercato statunitense con Munich Re, per la distribuzione della sua soluzione nei 50 stati americani nel corso del 2017.
Le innovazioni tecnologiche, spiega Accenture, creano nuove leve di valore che, se integrate nell’intera catena del valore assicurativa, consentono di raggiungere il duplice obiettivo di incrementare i ricavi ed abbattere i costi, garantendo di conseguenza importanti benefici sull’EBIT (il reddito operativo aziendale) assicurativo. Una ricerca societaria stima che per una compagnia assicurativa da 10 miliardi di Euro l’impatto sull’EBIT possa essere pari ad un incremento di oltre il 50%. E’ in questo contesto che nasce quindi l’Insurer of Change, “una compagnia flessibile e in grado di gestire al meglio le sfide del mercato esterno, dalla volatilità dei mercati finanziari al Cliente in costante evoluzione”.
Il nuovo modello di business, evidenzia Accenture, si riconfigurerà facendo leva sull’innovazione tecnologica e integrandola appieno nella catena del valore assicurativa, dalla Customer Experience digitale all’Internet of Things e gli ecosistemi fino a Big Data & Analytics e Artificial Intelligence. La società leader a livello globale nel settore dei servizi professionali individua quattro direttrici del cambiamento. L’Insurer of Change deve infatti essere:
- Digitale – Essere «digital outside»: mettere il cliente al centro evolvendo i canali anche se a doppia velocità, sperimentando sui canali «digitali» e avviando una trasformazione strutturata dei canali tradizionali;
- Connesso – Integrare business e tecnologia per un servizio esteso al cliente e connettersi con il mondo esterno dell’innovazione creando ecosistemi a partire da nuove partneship e dall’InsurTech;
- Information Driven – Più che avere i migliori strumenti e le migliori competenze di Analytics e Big Data, essere “Information Driven” vuol dire adottare in maniera pervasiva l’utilizzo dei dati fino a supportare tutte le decisioni di business in logica «insight driven» a tutti i livelli dell’azienda;
- Automated – Una compagnia con processi altamente automatizzati che sfruttino l’Artificial Intelligence (Robotica, Cognitive Computing, Machine Learning, ecc.) e il Blockchain per una riduzione strutturale dei costi e una riallocazione delle risorse sulle attività strategiche.
Ma secondo Accenture, il rischio è che questa tecnologia sia troppa e troppo veloce, e che porti le compagnie assicurative a rimanere bloccate, incapaci di integrare l’innovazione, come denota un’altra ricerca societaria (Accenture Digital Readiness Report), nella quale si rileva un gap tra la pianificazione e l’implementazione delle iniziative digitali da parte delle Compagnie Assicurative.
Le persone, conclude Accenture, diventano quindi il perno fondamentale e il motore dell’Insurer of Change che deve creare una nuova cultura aziendale basata sul cambiamento continuo e sostenibile, lavorando per ridurre il gap tra pianificazione e implementazione e facendo leva su Open Innovation, nuove competenze digitali, flessibili e «multi-task», strutture organizzative meno gerarchiche e la tecnologia come mezzo per una trasformazione guidata e governata dalle persone.
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