L’Autorità di vigilanza delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali ha annunciato nella giornata di ieri i risultati, che fotografano il comparto Vita continentale per valutarne le vulnerabilità e la resilienza a severi mutamenti dei mercati (per quanto non si tratti di una valutazione promossi/bocciati). Lo stress test 2016 – al quale hanno partecipato 236 imprese di assicurazione di 30 paesi europei – si è concentrato su due rischi di mercato: uno scenario di “rendimenti bassi per lungo tempo” (low for long) e uno a “doppio impatto” (double-hit). Prima dello stress test, le imprese partecipanti risultano adeguatamente capitalizzate su base aggregata. L’impatto degli scenari di stress dimostra tuttavia che un contesto di bassi tassi di interesse e un pronunciato rialzo dei premi per il rischio costituiscono un’importante sfida per le imprese di assicurazione europee. Lo scenario “doppio impatto” è suscettibile di produrre effetti negativi sui bilanci delle imprese per 160 miliardi di euro, lo scenario “rendimenti bassi per lungo tempo” per 100 miliardi di euro. Le vulnerabilità emerse richiedono quindi una risposta concertata tra i supervisori. Per quanto riguarda le compagnie italiane (allo stress tes hanno partecipato 16 imprese del nostro Paese), gli indicatori hanno mostrato risultati migliori rispetto alla media europea
L’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) ha annunciato nella giornata di ieri i risultati dello stress test del settore assicurativo europeo per il 2016. L’esercizio di quest’anno era volto a valutare le vulnerabilità e la resilienza degli assicuratori a due severi mutamenti dei mercati: un contesto di rendimenti bassi prolungati e uno scenario “doppio impatto”. Lo scenario di “rendimenti bassi per lungo tempo” ipotizza una situazione di radicata stagnazione che spinge al ribasso i rendimenti su tutte le scadenze per un lungo periodo di tempo, mentre lo scenario “doppio impatto” riflette un improvviso aumento nei premi per il rischio combinato a un contesto di rendimenti bassi. La severità degli scenari, ha specificato EIOPA, va oltre i requisiti patrimoniali di Solvency II.
Nella prima valutazione di vulnerabilità effettuata dopo l’attuazione del quadro normativo di Solvency II, le imprese partecipanti hanno calcolato l’impatto sui loro bilanci di questi severi scenari di stress con riferimento al 1 gennaio 2016. L’esercizio ha visto coinvolte 236 imprese di assicurazione di 30 paesi europei, con una copertura del mercato del 77% in termini di business rilevante (riserve tecniche vita con l’esclusione dei business malattia e unit linked) e ha visto la partecipazione anche di medie e piccole imprese.
Nella situazione di base (pre-stress), i risultati indicano che su base aggregata le imprese sono adeguatamente capitalizzate in base a Solvency II, con un indice di solvibilità complessivo (SCR ratio) del 196%. Più del 70% dei partecipanti risulta avere una copertura del requisito patrimoniale (SCR) superiore al 160%. Solo due imprese, rappresentanti lo 0,02% del totale attivi del campione, presentano un indice di solvibilità al di sotto del 100%. L’indice di solvibilità complessivo scende al 136% (32 imprese sotto al 100% per una quota del 26% del totale attivi) se si escludono gli effetti delle c.d. misure Long Term Guarantee (LTG) e delle misure transitorie. La qualità dei fondi propri è generalmente alta con quelli di migliore qualità (Tier 1) che rappresentano il 90% del totale.
L’impatto di entrambi gli scenari di stress, segnala EIOPA, è similare in termini di riduzione media del rapporto attività-passività, tuttavia non è ugualmente distribuito tra imprese e mercati nazionali. I diversi livelli di vulnerabilità individuati corrispondono alle diverse caratteristiche di mercato e/o strutture di bilancio.
Lo scenario “doppio impatto” presenta un effetto negativo sui bilanci delle imprese prossimo a 160 miliardi di euro (-28,9% dell’eccedenza totale delle attività rispetto alle passività) con più del 40% del campione che perderebbe più di un terzo di tale eccedenza. Escludendo le misure LTG e le misure transitorie, tale effetto riguarderebbe circa il 70% del campione.
Lo scenario “rendimenti bassi per lungo tempo” ha prodotto una diminuzione dell’eccedenza totale delle attività rispetto alle passività di circa 100 miliardi di euro e un numero di imprese rappresentanti il 16% del campione perderebbe più di un terzo di tale eccedenza (25% se si escludono le misure LTG e le misure transitorie).
Questi risultati, evidenzia l’autorità di vigilanza europea, forniscono una stima della vulnerabilità del settore assicurativo a un contesto di rendimenti bassi e a un pronunciato rialzo dei premi per il rischio. I risultati confermano inoltre che le misure LTG e le misure transitorie “forniscono l’auspicato “cuscinetto” di stabilità finanziaria, agendo potenzialmente in maniera anticiclica, ma è richiesta un’azione di vigilanza per evitare una percezione erronea dei rischi connessi alle criticità nel medio-lungo termine insite negli scenari testati”.
Le vulnerabilità emerse richiedono quindi una risposta da parte dei supervisori. Allo scopo di assicurare un’azione concertata tra i supervisori, l’EIOPA ha emanato delle Raccomandazioni per le Autorità di Vigilanza Nazionali (NSA). Le misure a disposizione delle NSA comprendono, se necessario:
- assicurare che le imprese allineino le loro procedure di gestione del rischio interno ai rischi esterni a cui sono esposte;
- rivedere e valutare i modelli adottati dalle imprese con riguardo ai comportamenti del management e degli assicurati;
- rivedere le clausole relative alle garanzie, la loro tipologia nonché le opzionalità previste per valutare se la stima delle riserve tecniche possa essere considerata adeguata e prudente;
- richiedere una riduzione delle garanzie massime o di misure di partecipazioni agli utili non sostenibili;
- richiedere l’annullamento o il differimento della distribuzione dei dividendi quando la sostenibilità del modello aziendale è a rischio;
- assicurare che le vulnerabilità identificate a livello di singola impresa siano adeguatamente riconosciute e affrontate a livello di gruppo.
L’EIOPA, nel suo ruolo di coordinamento, coadiuverà le Autorità di Vigilanza Nazionali (tra le quali l’IVASS) e le imprese nel dar seguito a tali Raccomandazioni.
“I risultati dello stress test EIOPA di quest’anno – ha affermato Gabriel Bernardino, presidente dell’autorità di vigilanza europea – hanno confermato le sfide rilevanti per il settore assicurativo europeo innescate dall’attuale contesto macro-economico. Lo Stress Test 2016, svolto per la prima volta dopo l’entrata in vigore di Solvency II, ha di fatto fornito un’immagine “ad alta definizione” delle vulnerabilità del settore che richiedono particolare attenzione da parte dei supervisori. L’EIOPA provvederà a monitorare attentamente l’attuazione delle Raccomandazioni da parte delle NSA al fine di garantire una risposta concertata a situazioni suscettibili di costituire una minaccia per l’esistenza dell’entità vigilata e, collettivamente, per l’intero sistema”.
Per quanto riguarda gli indicatori realtivi alle imprese italiane che hanno partecipato agli stress test (16 compagnie operanti nei rami Vita tradizionali, rappresentanti il 76% del mercato nazionale in termini di relative riserve tecniche), una nota diffusa da IVASS informa che nella situazione di base emerge al 1° gennaio 2016 una capitalizzazione superiore alla media europea secondo i nuovi requisiti Solvency II; nei due scenari di stress, l’effetto negativo sul sistema assicurativo italiano si presenta più contenuto che negli altri principali paesi europei – come già nell’analogo esercizio condotto nel 2014 – nello scenario “rendimenti bassi per lungo tempo” e sostanzialmente allineato con gli altri principali paesi europei nello scenario “doppio impatto”.
Dalla situazione di base, sottolinea l’IVASS, per il sistema assicurativo italiano si registra un indice di solvibilità (Solvency Capital Requirement Ratio) relativamente alto, del 243%, nonostante l’applicazione di misure Long Term Guarantee (LTG) e di misure transitorie decisamente più contenuta che negli altri principali paesi.
La riduzione dell’eccedenza delle attività rispetto alle passività nello scenario “rendimenti bassi per lungo tempo” è pari al 5,1% per il sistema assicurativo italiano, a fronte di un valore medio europeo del 18%. Nello scenario “doppio impatto” la riduzione dell’eccedenza di attività sulle passività è del 33,8%, valore lievemente superiore a quello medio europeo (28,9%) ma in linea con quelli dei principali mercati.
Dagli esiti di questo esercizio, scrive ancora IVASS, si traggono importanti informazioni sulla vulnerabilità del settore assicurativo, europeo e nazionale, al contesto economico caratterizzato da persistenti bassi tassi di interesse ed al rischio di un pronunciato rialzo degli spreads sulle attività finanziarie nonché sulla potenziale azione anticiclica delle misure LTG.
L’Istituto farà leva sui risultati dello stress test e sulle raccomandazioni EIOPA per continuare a sviluppare azioni di vigilanza che, anche nel medio e lungo termine, rafforzino la capacità delle imprese italiane di fronteggiare i rischi connessi all’attuale severo contesto macroeconomico.
I risultati emersi dagli stress test, infine, hanno soddisfatto anche l’ANIA: “I risultati dello Stress Test EIOPA – ha affermato la presidente dell’Associazione delle imprese assicurative, Maria Bianca Farina – sono una ulteriore conferma della solidità e dell’affidabilità del settore assicurativo italiano”.
Intermedia Channel
EIOPA – Stress test 2016 (in inglese)