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Willis Towers Watson: nell’ultimo trimestre 2016 calano i volumi complessivi del settore M&A

Consiglio amministrazione (2) Imc

Secondo la consueta indagine trimestrale del colosso nella consulenza e nel brokeraggio emerge tuttavia una maggiore qualità delle operazioni di fusione ed acquisizione. Disponibili le previsioni sul settore per il 2017

Secondo l’ultima edizione dell’indagine Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM) di Willis Towers Watson, nell’ultimo trimestre 2016 l’attività di M&A ha avuto una significativa diminuzione dei volumi. Le operazioni concluse hanno però registrato alte prestazioni e registrato una sovraperformance di 0,4 punti percentuali rispetti all’indice MSCI World Index (utilizzato di default). Da inizio anno, gli acquirenti hanno sovraperformato l’indice di 5,4 punti percentuali.

L’indagine, realizzata in collaborazione con la Cass Business School, evidenzia come nel periodo il numero delle operazioni conclusi si sia ridotto a 273, rispetto alle 307 del 4° trimestre 2015. Un numero record di operazioni, segnala il colosso nella consulenza e nel brokeraggio, si sono tuttavia concluse nelle ultime due settimane dell’anno: 72, rispetto ai 48 dello stesso periodo del 2015.

“Il calo globale dei volumi delle attività di M&A – afferma Andrea Scaffidi, Senior Consultant di Willis Towers Watson Italiasono stati guidati una scarsa attività sia in Nord America che in Europa. L’indagine mostra che, nonostante i bassi tassi a livello globale siano un incentivo per l’impiego di capitali in attività M&A, l’incertezza economica post Brexit e pre elezioni negli Stati Uniti abbia frenato il mercato suggerendo alle aziende di aspettare e vedere prima di intraprendere nuove possibili operazioni. Il calo delle performance dei trimestri precedenti indica una maggiore cautela causata dall’attuale clima economico. Inoltre, la complessità dei deal transfrontalieri e la crescente dimensione delle operazioni completate, prolunghi la durata di tutto l’iter dell’operazione. Tuttavia è giusto evidenziare che nonostante questo, gli acquirer continuano a performare ben al di sopra degli indici di mercato, registrando un forte ritorno sulle operazioni completate”.

A livello regionale la ricerca rivela che gli acquirenti del Nord America sono i più attivi, con 84 operazioni concluse e una performance di mercato di quattro p.p. superiore all’indice regionale (indicatore tuttavia inferiore rispetto al trimestre precedente). Nell’area Asia-Pacifico si registra una significativa diminuzione delle prestazioni, attualmente appena sopra l’indice regionale (0,3 p.p.); nel quarto trimestre (rispetto ai tre mesi precedenti) è però aumentato il numero di operazioni completate. Gli acquirenti provenienti dall’Europa mostrano una sottoperformance di 4,3 p.p., in netto contrasto con la sovraperformance di 11,6 p.p. dell’indice regionale nel trimestre precedente.

A livello settoriale l’analisi mostra come prodotti di consumo e servizi, servizi finanziari, sanità, alta tecnologia, materiali e delle telecomunicazioni siano stati poco performanti rispetto ai loro indici. Nei risultati complessivi, grazie alle buone performance di inizio anno (con l’eccezione del settore delle telecomunicazioni, Energy & Power e alta tecnologia), tutti i settori hanno tuttavia sovraperformato i loro indici rispettivi.

“Quasi tutti i settori – prosegue Scaffidi – mostrano un trend positivo in termini di prestazioni di M&A di quest’anno, suggerendo i giorni di Pharma predominio in M & A può essere ormai lontani. M&A è diventato un modo tradizionale di guardare per la crescita e quella che mostra sempre maggiore ritorno sugli investimenti rispetto ad altre strategie di crescita”.

Il 2016 è stato un anno di crescita, segnala ancora Willis Towers Watson, ma con risultati inferiori rispetto all’anno precedente:

  • Gli acquirenti hanno sovraperformato l’indice di 5,4 p.p., in calo rispetto alla sovraperformance di 10,1 p.p. del 2015;
  • Il numero delle operazioni concluse è sceso dalle 1.041 nel 2015 alle 942 del 2016;
  • Il Nord America ha registrato il maggior volume di operazioni conclusi (429), seguito da Asia-Pacifico (314) ed Europa (171);
  • Le operazioni sui mercati interni sono quelle che hanno performato meglio (7,6 p.p. sopra l’indice), seguite da quelle interregionali (6,8 p.p.), intersettoriali (5,8 p.p.) e intrasettoriali (5,4 p.p.);

Willis Towers Watson ha infine diffuso anche le previsioni per il 2017:

1. Favorite le operazioni sui mercati interni

Fattori politici ed economici favoriranno le operazioni domestiche. La ricaduta dalle elezioni degli Stati Uniti costringerà le aziende del Nord America ad investire internamente al Paese piuttosto che a livello internazionale. Le incertezze politiche in Europa – con le prossime elezioni in Francia, Germania e Olanda, insieme alle ricadute della Brexit e del referendum italiano – deprimeranno i volumi del settore. Tuttavia, evidenzia Willis Towers Watson, i dealmaker “che saranno nel posto giusto al momento giusto” saranno ricompensati.

2. Operazioni più grandi, ma in numero minore

Significativi venti contrari porteranno gli acquirenti a riflettere a lungo circa la possibilità di completare e creare valore di business sul lungo periodo nelle operazioni di maggiore dimensione. L’ambiguità economica e politica darà tuttavia luogo ad opportunità a cui sarà difficile resistere. La stampa economica è da tempo concentrata su mega operazioni dal valore superiore a 10 miliardi di dollari; secondo Willis Towers Watson, il 2017 sarà l’anno in cui un accordo di questo valore si concluderà, dando vita ad un colosso del valore di oltre 100 miliardi di dollari.

3. Creazione di maggior valore dalle operazioni di M&A

Il 2017 sarà un anno di riflessione. A causa di un maggiore controllo da parte degli azionisti, i dirigenti d’azienda metteranno più impegno nella creazione di maggior valore dalla passata attività di M&A. Ciò “comporterà la cessione di asset non core e insoddisfacenti, la generazione di nuovo denaro per finanziare il futuro sviluppo del business”. Queste dismissioni potranno fornire il denaro necessario per investire in una maggiore digitalizzazione interna come conseguente vantaggio competitivo.

4. M&A e responsabilità sociale

A seguito di movimenti politici populisti e del crescente malessere sociale nei paesi in via di sviluppo, nel 2017 le aziende in espansione all’estero avranno un comportamento maggiormente responsabile relativamente al loro impatto sulle economie locali (come creazione di posti di lavoro, equa occupazione e rispetto dei diritti umani). Questo, chiarisce Willis Towers Watson, creerà ulteriori problematiche per gli acquirer globali che cercano di espandersi in nuovi mercati che dovranno affrontare si trovano ad affrontare un accresciuto controllo da parte dei regolatori governativi e politici.

5. Analytics per ridurre le tempistiche di chiusura delle operazioni

L’utilizzo di dati da parte dei dealmaker, per sostenere due diligence e attività di integrazione, si tradurrà in trattative più brevi e conseguente creazione di valore. L’utilizzo di dati nelle operazioni accelererà l’adozione di analisi per il futuro delle organizzazioni, che consentirà ai dirigenti di fornire sinergie identificati più veloce.

“Il 2017 sarà un anno di trasformazione per i dealmaker che cercano opportunità di crescita – conclude Scaffidi –. Di fronte a molte sfide, tra cui le incertezze politiche ed economiche; ci sarà un numero uguale di opportunità che animeranno il mercato M&A”.

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