(di Sandra Riccio – La StampaTuttosoldi)
Senza legge e premi alti: difficile assicurarsi contro le calamità
Il tema delle coperture assicurative anti-terremoto rimane purtroppo di attualità. Sono oltre 24 milioni le persone che nel nostro Paese vivono in aree a rischio sismico.
Lo Stato fa fatica a sostenere le ricostruzioni tanto che nel 2012, a poca distanza dalle scosse in Emilia, si era parlato di una copertura obbligatoria per tutti che proteggesse dalle calamità naturali, e in particolare dai terremoti. L’ipotesi è poi sfumata, ma l’urgenza è ancora lì. Le famiglie che vogliono valutare l’opportunità di tutelarsi in proprio hanno però poca scelta sul mercato. «Solo una compagnia su quattro di quelle che operano in Italia offre questo tipo di strumento – dice Giordano Gala, responsabile business unit assicurazioni casa di Facile.it –. Rientra nelle coperture dalle calamita naturali ma, in questo pacchetto, non sempre è incluso anche il terremoto».
La copertura
Quanto costa questo tipo di paracadute? Al di là del fatto che davvero si riesca a ottenere una copertura, il premio da pagare varia molto da compagnia a compagnia e a seconda di diverse caratteristiche. Ovviamente per stabilire la tariffa le compagnie considerano come prima cosa la zona in cui si trova l’edificio. I prezzi? Assicurare un appartamento a Milano (100 metri quadrati) costa tra i 175 e i 335 euro l’anno a seconda della compagnia e di quel che davvero offre. In Friuli la stessa polizza parte sempre da 175 euro, ma arriva anche a superare i 500 euro. Alcune aree sismiche del Paese non sono affatto prese in considerazione dalle assicurazioni. Niente polizza dunque per chi è davvero a rischio terremoto.
Per stabilire la tariffa da chiedere, la compagnia fa poi anche altre valutazioni. Chi vive in una città a rischio paga di più, ma all’interno della stessa area ci possono essere differenze tra un’immobile e l’altro. Per dire, la casa collocata sotto il campanile del Paese difficilmente otterrà una polizza.
I materiali
Nel considerare i rischi viene messa poi nel conto anche l’età dell’immobile come pure i materiali con cui è stato costruito l’edificio. L’anno di realizzazione può fare la differenza. Dal 2008, così come previsto dalla legge, le case costruite hanno l’obbligo di regole più stringenti sull’utilizzo di materiali. Gli edifici che hanno rispettato queste norme saranno quindi avvantaggiati e otterranno sconti.