(di Andrea Montanari – Milano Finanza)
Il braccio nelle infrastrutture del colosso tedesco sarebbe in vantaggio su Adia. Oltre al fondo sovrano di Abu Dhabi c’è anche la cinese Silk Road. L’incasso per Atlantia potrebbe aggirarsi sui 2 miliardi di Euro
Entra nel vivo la cessione di una quota di minoranza di Autostrade per l’Italia (Aspi). A giorni, secondo quando riferito a MF-Milano Finanza da fonti finanziarie, si dovrebbe definire il procedimento di vendita di una limitata quota di Aspi, tra il 10 e il 15%.
Dopo mesi di trattative e valutazioni, i vertici della società delle infrastrutture che fa capo ai Benetton, assistiti da advisor e consulenti legali avrebbero definito il percorso che, stando a indiscrezioni, prevederebbe la cessione del 10% di Aspi, non di più – si era ipotizzato anche il 20% – come previsto all’inizio. In pole position oggi c’è Allianz Capital Partners, braccio infrastrutturale del colosso assicurativo tedesco che avrebbe superato al fotofinish la rivale Adia, il fondo sovrano di Abu Dhabi. Allianz non agirebbe da sola ma avrebbe trovato due alleati finanziari pronti a definire l’affare che, come stimato dal mercato potrebbe valere anche 2 miliardi. Anche se tutto dipende dalla quota in vendita, visto che finora si era ragionato sul 15% e i broker avevano assegnato a questo pacchetto di Autostrade per l’Italia un controvalore da 2,3 a 2,6 miliardi di euro. Per cui se Allianz Capital avrà via libera da Atlantia la cifra potrebbe essere inferiore alle stime ma comunque aggirarsi sui 2 miliardi, garantendo così alla società guidata da Giovanni Castellucci una buona plusvalenza.
Va detto che sul dossier Aspi, come anticipato da MF-Milano Finanza, ha messo gli occhi anche la cinese Silk Road, già attiva in Italia come co-azionista di ChemChina in Pirelli. Se la quota in Aspi dovesse quindi andare ad Allianz Capital Partners sarebbe il primo investimento dell’operatore tedesco in Italia visto che al momento in portafoglio alla società ce ne sono una decina, concentrati nel Regno Unito, Spagna, Germania, Austria, Norvegia, Romania e Repubblica Ceca, oltre a una partecipazione del 25% nel progetto Parking meter system di Chicago. Con la definizione del deal e il successivo incasso miliardario, Atlantia potrà concentrarsi su nuovi progetti internazionali, in particolare su possibili acquisizioni.