(di Katy Mandurino – Il Sole 24 Ore)
Ieri l’esame al cda della banca dopo l’esercizio a sorpresa della put sulle joint venture assicurative da parte della compagnia. Viola al lavoro su una risposta «secca», ma in parallelo si cerca la transazione. Vicenza ha liquidato un 6% della compagnia, di cui il presidente Bedoni figura tra i 32 ex nel mirino dell’azione di responsabilità
Fossimo al cinema, l’immagine più appropriata sarebbe quella di un duello western, in cui i duellanti, uno di fronte all’altro, fermano la mano a pochi centimetri dall’arma carica, in attesa di chi farà la prima mossa. Fortunatamente, nella realtà, la via della pace sembra essere la scelta auspicata e ora l’attesa è sui passi in questa direzione.
Banca Popolare di Vicenza ha ribadito anche ieri, durante il consiglio di amministrazione che ha informato sui rapporti con Cattolica Assicurazioni, dopo che la compagnia ha esercitato – a “sorpresa” con un mese di anticipo – le opzioni di vendita sulle joint venture nella bancassicurazione, chiedendo all’istituto vicentino, già in profonda crisi, di acquistare per 178,5 milioni le quote in Berica Vita, Cattolica Life e Abc Assicura, che l’obiettivo è risolvere la questione fuori dalle aule di tribunale. Cattolica Assicurazioni, con le parole dell’ad Giovan Battista Mazzucchelli, ha dichiarato che «anche noi, se possibile, preferiremmo non trovarci nelle aule di tribunale, ma devono esserci le condizioni».
La situazione, dunque, sembra aver trovato toni più concilianti, ma resta tesa, perché se da un lato Cattolica dichiara di non voler cambiare obiettivo, dall’altro la Vicenza sembra pronta a formalizzare una risposta con cui contestare anche in modo aspro la legittimità della pretese di Cattolica: «Siamo convinti di avere certi diritti e che valgano determinate interpretazioni degli accordi», ha detto nei giorni scorsi l’ad di BpVi Fabrizio Viola (nella foto, di ANSA / Matteo Bazzi). Oltre a chiedere a Bpvi di riacquistare le società bancassicurative, Cattolica sta valutando azioni legali in merito al prospetto dell’aumento di capitale lanciato da Bpvi del 2014 e sottoscritto dalla compagnia. Dal canto suo Vicenza ha risposto liquidando un 6% della sua quota in Cattolica, pari al 15% del capitale (la banca ha investito 387 milioni nelle azioni della compagnia e ne avrebbe persi 220). Inoltre, il presidente di Cattolica, Paolo Bedoni, in quanto componente del cda all’epoca dei fatti, figura nella lista di 32 ex amministratori, sindaci e manager di Bpvi nei cui confronti Vicenza ha esercitato l’azione di responsabilità. Azione che, nell’assemblea della primavera del 2016, Cattolica si era astenuta dal votare.
L’istituto berico auspica, comunque, l’apertura di un tavolo di confronto e di una soluzione extragiudiziale, anche alla luce di interessi comuni a lunga scadenza che vedrebbero la futura collaborazione di un gruppo assicurativo con una nuova banca nata dalla fusione della Vicenza con Veneto Banca. L’obiettivo è una sorta di patto in cui vengano mantenuti accordi operativi tra le due parti. E a questo proposito, i vertici della banca hanno letto con favore le dichiarazioni di Mazzucchelli: «Se ci sono le possibilità che si apra una discussione sulle modalità dell’operazione siamo disponibili al confronto».