Opinione della Settimana

Eba-Eiopa-Esma: bad bank europea per gli Npl

Analisi - Bilancio - Credito - Trattativa Imc

(di Marco Ferrando – Il Sole 24 Ore)

Dopo il Fondo monetario internazionale, anche il comitato congiunto delle autorità europee di supervisione torna a puntare il dito sui crediti deteriorati, responsabili dei problemi di redditività e competitività delle banche continentali, e in particolare di quelle operanti nei paesi – Italia in testa – in cui lo stock di Npl è più elevato. Fin qui la diagnosi. Ma nel rapporto pubblicato ieri dall’Eba, l’Autorità bancaria europea, dall’Esma (che riunisce le autorità di Borsa) e dall’Eiopa (che vigila sul settore assicurativo), c’è anche un’ipotesi per la cura: per i tre regulators, infatti, quello che serve è «un approccio europeo comune a una società di gestione dei crediti deteriorati» che a differenza dell’attuale «mosaico di soluzioni nazionali, potrebbe essere un modo di affrontare le difficoltà nei mercati secondari del debito in sofferenza e fare chiarezza nell’applicazione delle regole sugli aiuti di Stato e della direttiva Brrd».

Certo, non è il progetto di costituire un’unica grande asset management company europea lanciato a gennaio dal presidente dell’Eba, l’italiano Andrea Enria. Un’ipotesi evidentemente ritenuta troppo “strong” per un continente che ancora fatica, sia dal punto di vista politico che tecnico, ad affrontare alla radice i problemi delle banche, come si è capito due settimane fa all’Ecofin di Malta. Tuttavia, si tratta di una spinta a procedere a una vera e propria convergenza dei diversi approcci al tema Npl: nel rapporto si chiede, infatti, all’Europa un trattamento «coordinato», il riconoscimento dei crediti cattivi e la loro copertura: le autorità di Vigilanza «dovrebbero incoraggiare le banche a gestire i loro Npl in modo più attivo». Anche perché per Eba, Esma ed Eiopa sarebbe il momento giusto per agire: se è vero gli Npl restano «una grossa sfida» per le banche, superando il 10% in un terzo dei Paesi Ue, nel terzo trimestre del 2016 si è registrato un lento calo dei crediti deteriorati sul totale al 5,4%, grazie al rallentamento – particolarmente pronunciato in Italia – dei nuovi flussi in ingresso, tornati ai livelli pre-crisi.

Articoli correlati
ANAPA Rete ImpresAgenziaAssociazioni di CategoriaIn EvidenzaOpinione della Settimana

«Nessuno si salva da solo»

Nel corso di «Davos 2021», la kermesse annuale del World Economic Forum tenutasi lo scorso…
Leggi di più
ANAPA Rete ImpresAgenziaIn EvidenzaNewsOpinione della Settimana

Il «dritto»...

Ormai quotidianamente l’IVASS oscura e sanziona siti on-line di Intermediari…
Leggi di più
ANAPA Rete ImpresAgenziaIn EvidenzaNewsOpinione della Settimana

Opportunità e sfide del mercato assicurativo italiano

I grandi cambiamenti che stanno interessando l’Italia e il mondo intero, come ben sappiamo…
Leggi di più
Newsletter
Iscriviti alla nostra Newsletter
Resta aggiornato sulle ultime novità, sugli eventi e sulle iniziative Intermedia Channel.